PESCARA, 27 febbraio – Alla sua figura è legata la straordinaria impresa della prima era Galeone, nella stagione 1986-87, quando con una squadra in disarmo, costruita per disputare il campionato di serie C, arrivarono prima il ripescaggio nella serie cadetta e poi una spettacolare e insperata promozione nella massima serie. A 72 anni è morto Enrico Alberti, direttore sportivo del Pescara dal 1984 al 1989.

Prima di quell’indimenticabile cavalcata, Alberti fu il direttore sportivo del Pescara di Catuzzi. In seguito si creò il sodalizio con Galeone, con Franco Manni nel ruolo di direttore generale.

Una delle immagini indelebili dell’esperienza di Alberti a Pescara è legata alla partita disputata ad Arezzo il 14 giugno del 1987: era la penultima giornata di campionato e la gara risultava decisiva in chiave promozione. Con 8.000 tifosi al seguito, i biancazzurri di Galeone erano comunque sotto di una rette, complice un arbitraggio scellerato. Quando mancavano pochi minuti alla fine, i supporter pescaresi iniziarono a dare in escandescenza e abbatterono le recinzioni del settore ospiti, minacciando l’invasione di campo: Alberti fu tra i primi ad accorrere per placarli. Il Pescara pareggiò con un colpo di testa di Benini e la domenica successiva, superando il Parma all’Adriatico per 1-0, festeggiò la sua terza promozione in serie A.

Nato a Bergamo, Enrico Alberti dopo l’esperienza in Abruzzo lavorò per 15 anni a Bari a fianco al dg Regalia: Pescara, però, restò per sempre nel suo cuore e divenne la sua città d’adozione. Anche il figlio Alessandro, agente Fifa, risiede nel capoluogo abruzzese.

Prima di iniziare la sua carriera manageriale, Alberti compì anche un discreto percorso da calciatore, indossando tra l’altro le maglie di Chieti, Salernitana e Treviso.

La Pescara Calcio, sul proprio sito ufficiale, ha pubblicato un comunicato attraverso il quale “porge le più sentite condoglianze alla famiglia Alberti per la scomparsa di Enrico”.

Il tentativo di invasione di campo ad Arezzo nel 1987