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Pianella, il fiuto del cane Master costa il carcere ad un omicida di 29 anni

Pianella, il fiuto del cane Master costa il carcere ad un omicida di 29 anni

PESCARA, 12 gennaio – Il fiuto del cane “Master”, appartenente all’unità cinofila della Polizia, costa il carcere ad un uomo di 29 anni, che si trovava a Pianella, dove stava scontando gli arresti domiciliari per un omicidio commesso due anni prima.

L’uomo, Giuseppe Volpe, di San Severo, nel settembre del 2015 aveva freddato in strada un uomo, nel corso di una lite scoppiata per l’occupazione di un alloggio di un condominio. Dopo un periodo trascorso in carcere, stava scontando gli arresti domiciliari a Pianella, con il permesso di assentarsi dall’abitazione per due ore, di mattina, tre giorni alla settimana, in modo da provvedere alle proprie esigenze di vita.

Ciò che, però, l’uomo non poteva prevedere, è che un docile labrador retriever, di nome Master, lo facesse tornare in cella, grazie al fiuto mostrato nel corso di una perquisizione condotta dagli agenti della questura di Pescara.

Due giorni fa, infatti, gli agenti hanno bussato a casa dell’uomo, avendo fondati motivi di ritenere che, nonostante la misura cautelare degli arresti in casa, disposta dalla Corte D’Appello di Bari, Volpe fosse comunque coinvolto in attività illecite e potesse nascondere armi.

La perquisizione sembrava tuttavia smentire quanto ipotizzato dagli investigatori che, almeno in un primo momento, non hanno rinvenuto niente di anomale nelle stanze dell’abitazione. E’ a quel punto che è entrato in scena Master, cane antiesplosivo della Polizia di Stato, in forza alla Questura di Pescara: il cane ha infatti  segnalato ad un agente che c’era qualcosa di strano in quella casa e ha consentito di scoprire che quel qualcosa si trovava per l’esattezza in cucina, in direzione della cappa di aspirazione dei fornelli.

Una verifica più approfondita ha infatti consentito ai poliziotti di rinvenire, ben incastrata tra il filtro e la cappa, un revolver 357 magnum con matricola cancellata e tamburo a sei colpi completamente rifornito. Vicino c’era anche un pezzo di carta in cui erano stati avvolti altri 7 proiettili dello stesso calibro.

Volpe è stato dunque tratto in arresto per la detenzione dell’arma con matricola abrasa e del relativo munizionamento e, su disposizione del Pm titolare delle indagini, tradotto presso il carcere di San Donato a Pescara.

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