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Piano portuale di Pescara, 5 Stelle: “Porterà una colata di cemento e smog”

Piano portuale di Pescara, 5 Stelle: “Porterà una colata di cemento e smog”

PESCARA, 14 novembre – Dovrebbe essere una delle parti portanti della “Pescara che sarà” e approvarlo componendo una sorta di puzzle indica una mancanza di visione progettuale del futuro. E’ quanto sostiene il Movimento 5 Stelle che, attraverso il consigliere regionale Domenico Pettinari e la consigliera comunale Erika Sabatini, punta il dito contro la procedura di approvazione del Piano portuale.

“Il progetto del porto di Pescara segnerà l’assetto della città per il prossimo secolo – affermano i due consiglieri – E chi amministra sta guardando l’opera con gli occhi di chi non ha una visione del futuro, commettendo gli stessi errori del passato. Anziché vedere l’insieme delle opere e degli impatti per prevenirli, risolverli o mitigarli, si porta all’approvazione il progetto un pezzettino alla volta. Questo modo di operare è inammissibile proceduralmente: l’opera infatti è soggetta, per legge, a valutazione dell’impatto ambientale nazionale,  che a nostro avviso dovrebbe valutare l’opera nella sua interezza e non  a pezzettini autorizzandone  di volta in volta una singola parte”.

Fondamentalmente andrebbero valutati tre elementi: il progetto nel sistema unitario fiume-porto-mare, l’area vasta entro la quale si risentiranno gli effetti del complesso delle opere previste, la somma di tutti gli impatti sull’ambiente, con particolare attenzione al trasporto solido della sabbia (vale a dire alle erosioni che si scateneranno su tratti di arenile interessati)  e  agli ulteriori interrimenti, tutti prevedibili.

“Per questo – afferma Pettinari – ho più volte sollecitato la Giunta ad attendere, come da legge, il parere del Consiglio superiore dei lavori pubblici e di non affidarsi al silenzio assenso, che se da un lato è legittimo legalmente, dall’altro significa attuare un’opera cosi importante senza il parere tecnico di un organo ministeriale”.

Per Erika Alessandrini va anche calcolato

“l’indotto che porterà un’opera portuale di questo tipo sarà devastante per la città. Il prolungamento dell’asse attrezzato voluto dal Presidente D’Alfonso fin al cuore del ‘nuovo porto’ renderà Pescara una città invasa da tir che porteranno il materiale avanti e indietro tra qui e Civitavecchia .  Un addio al porto che siamo abituati a guardare oggi e che rappresenta il cuore di Pescara, e l’arrivo di una colata di cemento e smog.  E’ questo quello che chi ci governa auspica per Pescara?”

A stretto giro arriva anche la risposta di Alberto Balducci, vicecapogruppo Pd in Consiglio regionale:

“Vagheggiano di una supposta mancanza di “visione d’insieme” (?) e insinuano l’ipotesi di una possibile “invasione di Tir” tra Pescara e Civitavecchia, causata dal prolungamento dell’asse attrezzato fino allo scalo portuale. Se avessero riflettuto un attimo prima di scrivere, avrebbero capito che tale prolungamento serve proprio ad evitare il passaggio dei camion nel traffico cittadino!

Quanto alla correttezza della procedura, è proprio per rispettare la legalità in ogni dettaglio che i tempi si sono protratti così a lungo: è da 49 anni, e precisamente dal 1967, che Pescara attende questo nuovo strumento. Domani in Consiglio regionale ci sarà la parola definitiva sull’intera vicenda. Questa amministrazione sta lavorando affinché tutto si svolga secondo la legge ma anche con la massima celerità, poiché la marineria e la cittadinanza non possono più attendere un’opera vitale”.

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