Pittrice scomparsa, eseguita l’autopsia. Sequestro bis per l’auto di proprietà di ex marito e figlio
TERAMO, 15 novembre – L’autopsia sul corpo rinvenuto a Tolentino, che dai primi risultati del Dna sarebbe proprio quello di Renata Rapposelli, la pittrice di 64enne scomparsa da Ancona il 9 ottobre scorso, non avrebbe dato risposte sulle cause della morte e questo a causa delle condizioni in cui sono stati ritrovati i resti della donna.
Almeno da quanto si apprende. Al termine dell’autopsia, infatti, il pm di Macerata Andrea Laurino e i due medici legali che hanno eseguito l’esame e i loro assistenti si sono riuniti in una saletta riservata dell’obitorio per stilare un verbale in cui fissare i punti più importanti dei risultati raggiunti, restando con le bocche cucite e non rispondendo alle domande dei cronisti.
Tutti si sono trincerati dietro il segreto istruttorio. Questa mattina, intanto, su diposizione della Procura di Ancona, che indaga sulla scomparsa e il successivo omicidio della donna, è stata nuovamente sequestrata l’auto in uso all’ex marito e al figlio della Rapposelli, Giuseppe e Simone Santoleri, sulla quale i Ris avevano già eseguito tutta un serie di accertamenti.
Da quanto si apprende gli inquirenti vorrebbero effettuare nuovi controlli sul mezzo. I due uomini sono attualmente indagati per omicidio ed occultamento di cadavere.