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Processo sui tetti di spesa delle cliniche private, sentenza a luglio per Chiodi, Baraldi e Venturoni

Processo sui tetti di spesa delle cliniche private, sentenza a luglio per Chiodi, Baraldi e Venturoni

PESCARA, 6 giugno 2017 – Slitta al 27 luglio prossimo la decisione del gup del tribunale di Pescara, Gianluca Sarandrea, in merito al procedimento giudiziario sui tetti di spesa delle cliniche private per l’anno 2010, che conta tra i cinque imputati l’ex governatore abruzzese Gianni Chiodi, l’ex sub commissario Giovanna Baraldi e l’ex assessore regionale Lanfranco Venturoni. La discussione, che culminerà con la decisione del gup sulla richiesta di rinvio a giudizio formulata dall’accusa, è iniziata questa mattina e proseguirà nella prossima udienza.

Insieme a Chiodi, Venturoni e Baraldi sono imputati anche due tecnici dell’Agenzia nazionale per i servizi regionali. Le accuse, a vario titolo, sono di falso, violenza privata e abuso d’ufficio. Il procedimento ha preso il via da un esposto presentato dai titolari di alcune cliniche private, che ha portato all’esame della procure il ridimensionamento dei tetti di spesa relativo all’anno 2010.

Secondo l’accusa Chiodi, coinvolto in qualità di ex commissario ad acta per l’attuazione del piano di rientro dai disavanzi del settore sanitario, avrebbe fatto firmare alle cliniche private contratti di prestazione di assistenza ospedaliera, collegando la firma al pagamento dei crediti che le cliniche vantavano nei confronti della Regione. Sempre a giudizio dell’accusa, l’ex presidente della Regione avrebbe fatto pressioni sulle cliniche per far firmare quei contratti e avrebbe tenuto un “generale atteggiamento ostruzionistico volto a non fornire i dati per procedere all’attuazione della metodologia utilizzata per realizzare i tetti di spesa”.

Questa mattina, in aula, il primo a prendere la parola è stato il pm Andrea Papalia, seguito dall’avvocato Tommaso Marchese, legale delle parti civili Synergo e Villa Serena, che ha parlato per oltre due ore, concludendo che “la verifica dibattimentale è assolutamente opportuna, per il fatto che già le intercettazioni hanno fornito un quadro completo di quanto è avvenuto”. Marchese ha aggiunto:

“il dibattimento potrà servire a completare nella giusta sede il giudizio di responsabilità, responsabilità che noi naturalmente riteniamo ci sia”.

Subito dopo sono intervenuti i difensori della Baraldi e di Venturoni. Al termine della lunga giornata, il giudice ha rinviato alla prossima udienza il completamento della discussione. In quell’occasione è prevista anche la sentenza del giudice per le udienze preliminari, che dovrà pronunciarsi sulla richiesta di rinvio a giudizio formulata dall’accusa a carico dei cinque imputati.

 

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