Processo Tercas, interrogazione di Melilla (Si): “Rischio prescrizione, il ministro intervenga”
PESCARA, 20 ottobre – Il filone principale del processo sul crac della Banca Tercas, che è in corso presso il tribunale di Roma, va a rilento e il deputato di Sinistra Italiana, Gianni Melilla, presenta un’interrogazione al ministro della Giustizia per sollecitare un intervento.
Melilla prima ricostruisce sinteticamente le varie fasi della vicenda:
“Nel 2012 la Banca Tercas fu commissariata dalla Banca d’Italia per ‘gravi irregolarità e violazioni normative’. Nel 2014 Banca Popolare di Bari acquistò Banca Tercas salvandola dal fallimento. Il Tribunale civile de L’Aquila ha condannato i dirigenti di Tercas a risarcire Banca Popolare di Bari per milioni di euro”.
Poi passa alla vicenda giudiziaria di cui si sta occupando il tribunale capitolino, che conta 14 imputati, accusati a vario titolo di associazione per delinquere, bancarotta fraudolenta, riciclaggio, appropriazione indebita e ostacolo alle funzioni della vigilanza, con la posizione dell’ex direttore generale Antonio Di Matteo che è una delle più pesanti:
“Riguardo il buco economico di Banca Tercas è in corso un processo penale presso il Tribunale di Roma per fatti risalenti al 2011 e al 2012. Tale processo è iniziato nel 2016. In assenza di calendarizzazione delle udienze il caso viene discusso una volta al mese rischiando, a questo ritmo, di portare a prescrizione tutti i reati prima del terzo grado di giudizio”.
Alla luce delle lungaggini, Melilla chiede al ministro Andrea Orlando:
“Se non intenda avvalersi dei propri poteri ispettivi onde accertare un’appropriata calendarizzazione del processo in premessa, che permetta di giungere a sentenza definitiva nel rispetto delle centinaia di piccoli risparmiatori coinvolti nella vicenda”.