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Propaganda referendaria 2016, gip si è riservato decisione su D’Alfonso e Rapino

Propaganda referendaria 2016, gip si è riservato decisione su D’Alfonso e Rapino

PESCARA, 7 febbraio – E’ giunta ad un nuovo bivio l’inchiesta a carico dell’ex presidente della giunta regionale Luciano D’Alfonso e dell’ex segretario regionale del Pd Marco Rapino, per la propaganda elettorale in occasione del referendum costituzionale del 4 dicembre 2016. Il gip del tribunale di Pescara, Antonella Di Carlo, si è riservato di decidere sulla richiesta di archiviazione presentata dal pm Salvatore Campochiaro.

Sotto la lente della Procura erano finite una telefonata, alcuni sms inviati sul cellulare personale e una lettera di propaganda spedita a casa degli elettori per invitare a votare “sì” al referendum. Un esposto del noto attivista ambientalista Augusto De Sanctis, per l’uso dei suoi dati personali e il coinvolgimento della Regione Abruzzo nella lettera, fece scattare l’inchiesta.

Già una volta, due anni fa, il pm aveva presentato richiesta di archiviazione, ma il gip aveva trovato fondata l’opposizione dell’avvocato Michele Pezone, che assiste De Sanctis. Al termine delle ulteriori indagini compiute dalla Procura, sulle questioni ritenute carenti dal gip, è arrivata la nuova richiesta di archiviazione in riferimento alla quale si attende la decisione. I legali di D’Alfonso e Rapino si sono associati alla richiesta del pm, mentre l’avvocato di De Sanctis ha presentato una nuova opposizione.

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