Recuperato al largo di Pescara il marittimo di Martinsicuro disperso da ieri: sta bene /VIDEO
PESCARA, 14 ottobre – E’ stato recuperato al largo di Pescara Giovanni Amodio il marittimo di Martinsicuro disperso da ieri dopo il ribaltamento della sua barca.
E’ stato individuato da un gruppo di diportisti che viaggiavano sulla barca di un poliziotto della Squadra volanti della Questura di Pescara: lo hanno portato a bordo del loro natante e lo hanno ricondotto sulla terraferma.
Ad attenderlo, al Marina di Pescara, un’ambulanza del 118 che lo ha trasportato immediatamente in ospedale. I primi controlli hanno rilevato un lieve stato di ipotermia, ma il trentacinquenne, in complesso, sta bene.
Le ricerche, coordinate dalla Guardia costiera, non erano mai state interrotte. L’uomo è rimasto in acqua per una quarantina di ore. Secondo un primo racconto l’incidente si è verificato intorno alla mezzanotte, tra venerdì e sabato: le reti si sono incagliate nell’elica e la barca si è ribaltata.
Inizialmente il pescatore era finito sotto, ma poi è riuscito a tirarsi fuori e a prendere un giubbetto di salvataggio che gli ha consentito di restare a galla senza affaticarsi troppo.
La corrente lo ha spinto fino al largo di Pescara: nel corso delle ore aveva incrociato altre imbarcazionui, ma le sue segnalazioni non erano state notate. Fin quando non ha incontrato la barca con a bordo il poliziotto pescarese.
“Ero disperato, credevo di non farcela. Ho visto per due volte i soccorritori, una motovedetta e l’elicottero, ma non sono riuscito a farmi notare” ha raccontato Amodio al sovrintendente capo della Polizia di Stato Giuseppe D’Addario, della squadra Volante della Questura di Pescara, che era sulla barca di Marco Februo.
“Eravamo in fase di rientro, a 7,8 miglia dal porto di Pescara – racconta D’Addario – quando ho visto una cosa che sembrava un uomo in mare che chiedeva aiuto. Ci siamo subito avvicinati ed abbiamo capito che era una persona. Era in condizioni preoccupanti, sembrava in ipotermia. Lui ci ha detto subito di essere il pescatore disperso. Abbiamo buttato una cima e lo abbiamo tirato su. Una volta a bordo, lo abbiamo fatto spogliare e gli abbiamo dato vestiti e una coperta. Poi dell’acqua e del cibo”.