Regione, maratona e polemiche per un bilancio ingessato. La maggioranza corre sul filo del rasoio
L’AQUILA, 28 dicembre – La maratona sul bilancio, in Regione, è una vecchia abitudine dura a morire. Ma questa volta, un po’ per qualche mal di pancia latente un po’ per qualche problema vero, la giunta D’Alfonso sembra correre un po’ troppo velocemente sul filo del rasoio.
Non tutte le difficoltà si possono risolvere con il sostegno di un pezzetto di opposizione (leggi presenza di D’Ignazio per garantire il numero legale) e così per anticipare e parare i colpi si ricorre all’antico trucco dell’abilità oratoria. Lo stesso presidente ha parlato per più di un’ora motivando e ragionando sulle scelte, avvitandosi su qualche concetto qualche volta di troppo.
Tanto da far dire all’opposizione 5 Stelle che:
”Per la prima volta in regione Abruzzo la maggioranza fa “ostruzionismo a se stessa”‘. Infatti, non avendo i numeri sufficienti per approvare il Bilancio in consiglio regionale, il Presidente e superstiti consiglieri di maggioranza si districano in interventi lunghissimi, nei quali gli stessi concetti vengono ribaditi ancora ed ancora in un vortice ridondante. Spicca il disperato tentativo di prendere tempo del Presidente D’Alfonso, che ha parlato per oltre un’ora, con il solo scopo di aspettare che arrivino altri consiglieri a dar man forte ad una maggioranza che ormai fatica anche a svolgere lavori ordinari”.
In effetti, uno degli assenti, Donato Di Matteo, alla fine è arrivato, scusandosi per il ritardo. Ma senza lesinare critiche al bilancio in discussione, che l’assessore Paolucci ha illustrato per macroaree:
“Il bilancio che ci apprestiamo ad approvare rappresenta un ulteriore piccolo passo verso il risanamento e l’armonizzazione dei sistemi contabili. E’ stato costruito con una impostazione ancor più severa di quella dello scorso anno anche se sfruttando tutti i margini operativi che il legislatore ci assegna e coprendo le principali esigenze nei programmi dei trasporti e del sociale”.
Ci tiene l’assessore a dare un taglio netto con il passato:
“Le criticità emerse non imputabili a questa Amministrazione, non permettono ancora oggi di avere certezza sul disavanzo da ammortizzare. Con grande senso di responsabilità abbiamo, da un lato, accantonato oltre 60 mln di euro e, dall’altro, garantito gli stanziamenti per sociale, trasporti e fondi europei per tutte le attività produttive. Una cosa è certa: ci troviamo di fronte ad un bilancio che lascia scarsi margini di manovra e che dovrà necessariamente subire una rivisitazione in occasione dell’approvazione dei rendiconti arretrati. Nel corso dell’anno 2016, tuttavia, sono state poste le basi per un percorso di velocizzazione delle attività di rendicontazione arretrate che, si spera, possa essere conclusa in tempi brevi”.
I numeri del bilancio sono assestati in questo modo : il totale generale entrate/spese previsto è di 6 miliardi e 268 milioni. Solo il perimetro sanitario e altre spese relative al comparto sanità sono pari ad un importo di 2 miliardi 546 milioni. Le spese vincolate ammontano a 765 milioni fino ad arrivare ad un valore complessivo di voci obbligatorie di 5 miliardi e 874 milioni.
Escludendo questo importo il bilancio regionale diminuisce a 394 milioni. Questa voce residua è destinata prioritariamente alle spese di personale pari a 84,2 milioni, al rimborso prestiti (127,4 milioni), ai contributi ai Comuni per mutui e prestiti per euro 18 milioni, al finanziamento della spesa del consiglio (24,6 milioni) e solo per Arit, Arta, comunità montane ed altri enti si spendono 6,2 milioni di euro.
La spesa per l’Adsu è pari a 15,3 milioni. Restano 92 milioni utilizzati in parte per integrazione del fondo nazionale trasporti per 45,2 milioni di euro, fondo politiche sociali per un importo pari a 7,3 milioni e spese per funzionamento parchi sport e cultura etc.
Con l’avvio a regime della nuova programmazione comunitaria l’Ente ha dovuto prevedere la quota di finanziamento regionale che non ha interessato la passata programmazione. Si tratta di una somma di 18,2 milioni di euro che certamente costituisce un maggior onere per il bilancio regionale. E’ importante segnalare anche le spese per trasferimenti riguardanti il Masterplan per un importo di 138 milioni di euro.
Un bilancio sostanzialmente ingessato, dunque, sul quale le opposizioni sparano, nel metodo e nel merito. Nel metodo da un lato c’è il consigliere di Forza Italia Mauro Febbo che protesta per i ritardi, funzionali alla necessità della maggioranza per riuscire ad avere il numero legale.
Proprio sulla questione numero legale, nel centrodestra, batte i pugni Lorenzo Sospiri, capogruppo di Forza Italia, che accusa con durezza Giorgio D’Ignazio (Ncd) di aver tenuto in piedi la maggioranza nella prima giornata di discussione. E ora si prepara a chiederne le dimissioni dall’incarico di consigliere segretario in rappresentanza della minoranza di centrodestra nell’ufficio di presidenza.
Lui, D’Ignazio, dopo essere stato ad ascoltare è sbottato:
“Ho votato contro i provvedimenti in aula ma ho deciso di assicurare il numero legale per senso di responsabilità e perché si sta discutendo di misure per gli abruzzesi”.
Vedremo se il sostegno, alla fine, si rivelerà utile.