Residenza “facile” per la cittadinanza, indagini in tre comuni del teramano
ROSETO, 4 aprile – E’ nel numero di cittadini brasiliani, circa 500-600, giunti in questi anni in provincia di Teramo con tanto di relativa richiesta di cittadinanza per naturalizzazione, vantando un avo italiano, che prende forma l’inchiesta aperta dalla procura di Teramo su presunti permessi facili.
Un’inchiesta che al momento conta una decina di indagati tra Notaresco, Pineto e Roseto, ai quali il pm Stefano Giovagnoni contesta l’accusa di falso.
Ad essere stati raggiunti dai relativi avvisi di garanzia diversi dipendenti dei tre Comuni, tra cui alcuni agenti di polizia municipale.
Secondo quanto ipotizzato dalla Procura, infatti, contrariamente a quanto attestato dai controlli effettuati dai relativi uffici comunali, la maggioranza dei brasiliani che avrebbe ottenuto le relative certificazioni non avrebbe avuto alcuna dimora abituale negli appartamenti indicati, requisito necessario per perfezionare l’iter ed ottenere la citttadinanza. Al contrario, quegli appartamenti, sarebbero stati occupati solo per il tempo necessario ad ottenere l’agognato documento.
Ad insospettire investigatori ed inquirenti il numero particolarmente elevato di cittadini brasiliani, circa 500-600, arrivati negli ultimi anni nel teramano e che, dopo essersi fatti rilasciare da un notaio in Brasile la certificazione di un avo italiano, avevano avviato l’iter per ottenere la cittadinanza.