Ricostruzione a L’Aquila, il bilancio dell’Ance: “Bene quella privata, male quella pubblica”
L’AQUILA, 13 dicembre – Promossa la ricostruzione privata post-sisma a L’Aquila. Bocciata quella pubblica. E’ uno dei punti salienti del bilancio tracciato dal presidente dell’associazione costruttori Ance provinciale di L’Aquila, Ettore Barattelli, nell’assemblea di fine anno che si è tenuta nel resort Magione Papale del capoluogo abruzzese
Così Barattelli:
“Abbiamo superato il 50% della ricostruzione privata, non così quella pubblica, con un Codice degli appalti scritto male e applicato peggio. Ma le stazioni appaltanti hanno 600 milioni di euro da spendere nelle casseforti”.
Il numero uno dell’Ance aquilana ha aggiunto:
“Abbiamo chiesto di distaccare funzionari dai provveditorati di tutta Italia presso la nostra sede per dare un impulso alle gare pubbliche. Gli uffici devono tornare in centro, ma anche le chiese sono all’impasse. Stiamo velocizzando la ricostruzione con la nuova amministrazione e gli uffici speciali, come la procedura accelerata per le pratiche sotto il milione di euro. Ringrazio il sindaco, che ha creato una task force di 12 persone, che sta azzerando il problema dei pagamenti arretrati”.
Tra gli altri interventi, quello del presidente di Edilconfidi, Adolfo Cicchetti, che ha annunciato per il 2016 un utile di 40mila euro e, per il 2017, la stima di cifre simili.
Gianni Cirillo, presidente della Scuola edile, ha fatto sapere:
“L’ente ha formato 4mila allievi con 380 imprese che hanno girato”.
Quanto alla Cassa edile, secondo i dati elencati da Barattelli, ci sono 10mila operai nell’intera provincia, con flessione di 500 in un anno, da 9.700 a 9.200. Tra le cause, il problema del Genio Civile e la fine dei grandi aggregati di ricostruzione.