Ricostruzione all’anno zero a Teramo: la denuncia di Robin Hood e dell’ex assessore Fracassa
TERAMO, 9 aprile – A Teramo la ricostruzione è ferma all’anno zero. E questo a causa di ritardi da parte dell’ufficio speciale per la ricostruzione. A denunciare ancora una volta come nel cratere teramano la ricostruzione proceda a passo di lumaca il presidente dell’associazione dei consumatori Pasquale Di Ferdinando e l’ex assessore al Comune di Teramo Franco Fracassa che questa mattina in una conferenza stampa hanno svelato come i computer dati in comodato d’uso dalla Regione all’Usr non fossero idonee a processare le pratiche Mude (modello unico digitale per l’edilizia).
“Con la determina numero 6 del 5 ottobre 2017 si dà atto che i pc in uso all’ufficio non erano idonei per elaborare le pratiche Mude – ha dichiarato Pasquale Di Ferdinando, dell’associazione Robin Hood – e si dà disposizione per l’acquisto di 10 nuovi computer. Di fatto hanno speso 8 mesi per accorgersi di questa cosa. Un ritardo inconcepibile”.
Di Ferdinando e Fracassa hanno sottolineato come ad oggi non sia dato sapere se e quando quei computer siano arrivati, e questo a causa della mancanza di trasparenza del sito dell’Usr, che non viene aggiornato.
“C’è anche un problema di trasparenza amministrativa rispetto alle gestione delle pratiche – ha continuato Di Ferdinando – Il sito, a dispetto di quanto avviene in altre realtà, non viene aggiornato, quindi non possiamo sapere quante pratiche sono in trattazione, né come vengano protocollate. Per questo stiamo pensando ad un blog dove cercheremo, attraverso la documentazione che ci verrà fornita dai cittadini, di provare noi a fare un’operazione trasparenza”.
A confermare come la ricostruzione nel teramano vada a rilento i numeri, conosciuti ad oggi sulle pratiche trattate.
“Siamo a sette pratiche trattate in tutto il cratere, solo a Teramo approssimativamente si stimano 700 pratiche di tipologia B – spiega Fracassa – A questi ritmi non so quanti anni occorreranno per riportare le persone a Teramo. Anche perché si tratta di pratiche non relative a condomini ma ad isolate abitazioni”.