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Ricostruzione, interrogazione di Bagnai per il differimento dei termini per le schede Aedes

Ricostruzione, interrogazione di Bagnai per il differimento dei termini per le schede Aedes

ROMA, 23 marzo – Differire il termine per la presentazione delle schede Aedes, fissato al prossimo 31 marzo, nell’ambito della procedura di ricostruzione post sisma. E’ la richiesta che il senatore Alberto Bagnai, eletto in Abruzzo per Lega Salvini Premier, formula in un’interrogazione presentata questa mattina insieme con i colleghi Arrigoni (primo firmatario), Candiani, Pazzaglini, Briziarelli, Bonfrisco, Tesei e Fusco. Nel testo vengono evidenziati tutti i problemi, soprattutto di carattere burocratico, che i cittadini e i professionisti stanno incontrando.

“Nell’ambito delle proroghe concesse con gli ultimi provvedimenti legislativi – si legge nell’interrogazione del senatore Bagnai – è stata prevista la compilazione e presentazione delle schede Aedes, da parte dei tecnici professionisti, corredata della relativa perizia giurata e della documentazione, entro la data del 31 marzo 2018, pena la cancellazione del professionista dall’elenco speciale, il mancato riconoscimento al professionista del compenso per l’attività svolta e l’inammissibilità della domanda di contributo per il soggetto colpito dal terremoto. Tutto ciò non è concepibile”.

Anche perché, rileva Bagnai, il commissario straordinario ha possibilità di differire i termini, ma non oltre il prossimo 31 luglio.

Da qui la richiesta, da parte dei senatori di Lega Salvini Premier, di una riunione urgente del Consiglio dei Ministri per eliminare anche questo secondo ostacolo, nel rispetto della gravissima condizione dei territori. Nell’interrogazione i senatori della Lega ricordano che cittadini, professionisti e Comuni si trovano ad operare in una situazione difficilissima: i Comuni, in molti casi, non hanno notificato le schede Fast, in assenza delle quali non è possibile, presentare la documentazione Aedes.

“In più i Tribunali, che sovrintendono al giuramento delle schede, sono letteralmente sovraccarichi di lavoro – sottolinea il rappresentante della Lega –  E ancora una volta i cittadini, già danneggiati dal sisma, si troverebbe a pagare per colpe non loro”.

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