Rimpasto di giunta a Teramo, il Pd: “Uno schiaffo alla città”
TERAMO, 21 marzo – Le dimissioni dell’assessore Lucantoni e le voci di un rimpasto di giunta che porti a nove il numero di assessori non sarebbe altro che la dimostrazione, per il Pd, di un’amministrazione in agonia.
A puntare il dito contro un centrodestra che, nel pieno dell’emergenza che sta investendo il territorio, eviterebbe in ogni modo il confronto in consiglio, tenendo “in ostaggio l’attività politica e amministrativa cittadina, sacrificata sull’altare in cui si rinnova per l’ennesima volta il penoso rito dello spostamento delle pedine al solo fine di prolungare l’agonia dell’amministrazione attraverso la gestione e l’occupazione di ogni spazio di potere” è il capogruppo consiliare del Pd Gianguido D’Alberto.
Per il consigliere comunale di minoranza, infatti, l’ipotizzato, e mai smentito allargamento della Giunta costituirebbe “con un bilancio in predissesto finanziario”, solo l’ultimo inaccettabile schiaffo ad una comunità cittadina “già penalizzata dalla fallimentare politica posta in essere negli oltre 10 anni di modello Teramo, di cui le dimissioni dell’assessore “futurista” Lucantoni costituiscono solo l’ultimo emblematico atto”.
Per D’Alberto un’eventuale allargamento della Giunta rappresenterebbe dunque solo un’operazione che, se confermata, smaschererebbe quei gruppi civici “nati artificiosamente per tenere sotto-scacco un sindaco già commissariato dai capibastone dei gruppi consiliari maggioritari fino al riconoscimento di posti e poltrone, all’interno e fuori dall’esecutivo”.
Una situazione inaccettabile per il capogruppo del Pd, che punta il dito anche contro la gestione della Teramo Ambiente, “evidentemente concepita come strumento a servizio della politica anziché dei cittadini”.
Resta da vedere, adesso, se Brucchi procederà o meno al rimpasto e all’eventuale allargamento, cercando di mantenere quel difficile equilibrio che sembra da tempo destinato a cadere al primo soffio di vento.