Riqualificazione Pescara Vecchia, Carrozzine Determinate diffida il Comune: “No a nuove barriere”
PESCARA, 23 gennaio – L’associazione Carrozzine Determinate diffida formalmente il Comune di Pescara per quanto riguarda i lavori di riqualificazione di Pescara Vecchia. Al centro delle polemiche c’è l’utilizzo, definito “illegittimo ed illecito”, di sanpietrini per la pavimentazione, che rappresentano “una evidente e nuova barriere architettonica”.
“Dovrebbe ormai essere chiaro a tutti che è un ambiente sociale sfavorevole a determinare e molto spesso ad aumentare le condizioni di disabilità – dice il presidente dell’associazione Claudio Ferrante – Invece, ancora una volta l’associazione si trova a dover denunciare un possibile atteggiamento superficiale di noncuranza dell’amministrazione comunale, di fronte alle esigenze di mobilità delle persone con disabilità”.
Ferrante cita il Decreto Ministeriale 236/89 e il Dpr 503/96, i quali hanno “regolamentato chiaramente la materia, prescrivendo che tutte le aree e percorsi pedonali, pubblici o aperti al pubblico, non escluse le zone vincolate, debbano presentare superfici antisdrucciolevoli e andamento regolare, con modesti risalti o salti di quota (minori di 2 millimetri) e contenute fessurazioni tra un elemento e l’altro (minori di 5 millimetri)”.
“Non è sufficiente, dunque – aggiunge il presidente – adoperarsi per l’abbattimento delle barriere architettoniche esistenti, ma è necessario combattere costantemente anche contro l’ignoranza che vuole la creazione di nuove barriere architettoniche. Laddove infatti tali notizie emanate dagli organi di stampa fossero vere, il progetto di riqualificazione di un’area della città violerebbe norme costituzionali e leggi nazionali a tutela delle persone con disabilità. Saremmo di fronte ad atti illegittimi ed illeciti. Le barriere architettoniche e in genere tutti gli ostacoli all’esercizio delle attività e dei diritti costituzionalmente protetti devono essere rimossi; ancor più evidente è che non debbano essere creati. Inoltre, i cubetti di porfido, pur nell’ipotesi di una perfetta posa in opera, risultano assai disagevoli non soltanto (e soprattutto) per le persone con disabilità costrette a spostarsi su sedia a ruote, ma anche per i bambini, per le mamme con il passeggini, per le persone anziane e, voluttuariamente, anche per le donne che usino i tacchi; infine non si ha notizia che siano stati progettati elementi idonei a favorire la mobilità di cittadini non vedenti”.
Carrozzine Determinate auspica che l’amministrazione comunale “voglia ascoltare le esigenze dei cittadini prima di spenderne i loro soldi” e “voglia creare un’opera di abbellimento della città davvero a vantaggio di tutti”, altrimenti l’associazione si dice pronta ad “agire in tutte le sedi necessarie per evitare l’ennesima lesione dei diritti umani”.
All’associazione risponde il vicesindaco Antonio Blasioli:
“Alla luce del rapporto che c’è sempre stato, iniziare un confronto con una “diffida”, non mi sembra un modo aperto per dialogare e alle diffide l’Ente Comune non risponde con i rappresentanti politici, ma con i tecnici a cui ho prontamente rimesso le eccezioni che vengono sollevate”.
Saranno dunque i tecnici ad effettuare:
“un sopralluogo a Pescara Vecchia, che attualmente non è oggetto di lavori di rifacimento, ma di una manutenzione straordinaria delle parti ammalorate. Invece, da amministratore della città mi sarei aspettato qualche richiesta in più per come era ridotta dopo vent’anni la pavimentazione in pietra di Brač, piena di buche ancora visibili a tutti nelle parti che non sono state ancora oggetto dei lavori. Come pure mi sarei aspettato in questi anni una levata di scudi contro i “sanpietrini” che da oltre un ventennio sono presenti nelle parti laterali di Corso Manthonè e in tutta piazza Unione o, ancora, nei confronti dell’incanalatura centrale che corre lungo tutto il corso citato, quella sì pericolosa per il transito di persone in carrozzina e altre utenze deboli. Ciononostante questa Amministrazione, proprio per la sensibilità che ci contraddistingue, ha subito allertato i tecnici per un ulteriore controllo congiuntamente al direttore dei lavori e all’esito dello stesso verrà fornita una risposta nella stessa forma dell’”invito” che ci è stato rivolto”.