ROCCAMONTEPIANO, 9 febbraio – Centocinque anni e non sentirli. E’ in gran forma Mauro Donatucci, detto Zí Maverucce de Cinquenelle, nato l’8 febbraio 1913. Ieri l’ultracentenario è stato festeggiato dall’intera comunità di Roccamontepiano.

Il sindaco Adam Carulli lo descrive così:

“Centocinque anni di saggia esperienza e di vissuto quotidiano. Zí Maverucce ha attraversato due secoli di due millenni distinti. Due guerre mondiali che hanno segnato con dolore nazioni e popoli, la prima scoppiata appena dopo la sua nascita. Ha vissuto sulla sua pelle la dittatura fascista, sette anni sotto l’esercito in Libia e poi a Bari combattendo dentro i drammi della seconda guerra mondiale. L’occupazione tedesca, la liberazione e la ricostruzione d’Italia passando per il referendum istituzionale, i primi passi della nostra Repubblica, la Costituzione, l’emigrazione e il boom economico degli anni 60. Una vita semplice fatta del duro lavoro dei campi”.

Insomma un testimone privilegiato di oltre un secolo di storia italiana e abruzzese, legatissimo alla sua famiglia:

“Una famiglia unita, vissuta interamente con la moglie, anche lei centenaria, ma venuta meno qualche anno fa. Quattro figli di cui uno deceduto in giovane età. Ieri, lucidissimo e contento, ha spento le 105 candeline con i figli Bruno, Lidiana e Leda, insieme ai tanti nipoti, pronipoti e parenti che si sono raccolti attorno a lui e ai suoi anni di saggezza, esperienza e amore. Un brindisi per coronare il traguardo raggiunto con il vino cotto. Il segreto di tanta longevità può essere attribuito a questo tradizionale elisir di Roccamontepiano? La certezza scientifica ci dice che fa bene perché antiossidante naturale. Per Mauro Donatucci è stata una tradizione che lo ha accompagnato in questi lunghi e intensi anni”.