Ronci: “In Abruzzo gli occupati scesi del 3 per cento”
PESCARA, 11 dicembre – Sono dati in chiaroscuro quelli sull’occupazione in Abruzzo nel terzo trimestre del 2016, dato che annullerebbe il segnale di ripresa registrato nel secondo trimestre, con una diminuzione di 14mila occupati. Questo secondo i dati elaborati da Aldo Ronci, per il quale nonostante il terzo trimestre del 2016 abbia fatto registrare rispetto allo stesso periodo del 2015 un incremento in valore assoluto di 15.000 unità e in valore percentuale del 3%, il decremento che c’è stato tra il secondo trimestre del 2016 (quando gli occupati sono stati 496 mila) e il terzo trimestre dello stesso anno (quando sono scesi a 482 mila) ha di fatto annullato la crescita conseguita nel trimestre precedente.
“In valore percentuale, in Abruzzo, gli occupati hanno segnato un decremento del 3% a fronte di una flessione nazionale di appena lo 0,2% – scrive Ronci – La pesante flessione subita pone l’Abruzzo al penultimo posto della graduatoria nazionale. Il decremento di 14 mila occupati è il risultato di due variazioni di diversa intensità. I lavoratori dipendenti decrescono di 3 mila unità e quelli indipendenti di 11 mila. La decrescita percentuale dei dipendenti in Abruzzo (-1%) è in controtendenza rispetto alla crescita italiana (+0,7%) mentre la flessione percentuale degli autonomi in Abruzzo (-7,9%) è più del doppio di quella nazionale (-3,2%)”.
In particolare, mentre aumentano gli occupati nelle costruzioni, con 6mila unità in più, nel commercio e nelle attività ricettive, con 13 mila lavoratori in più, diminuiscono quelli nei servizi, scesi di 24 mila unità, quelli dell’agricoltura, scesi di 8 mila unità e, nell’industria dove i posti persi sono circa un migliaio.
“L’Abruzzo, in valori percentuali, registra da un lato i peggiori risultati a livello nazionale in agricoltura e nei servizi e dall’altro – continua Ronci – il migliore risultato nel commercio e nelle attività ricettive. Il tasso di occupazione in Abruzzo nel III trimestre 2016 è stato del 55,2%, valore che rimane ancora più basso del 57,6% nazionale registrando uno spread negativo di 2,4 punti percentuali”.
Per quanto riguarda invece il tasso di disoccupazione, quest’ultimo in Abruzzo nel terzo trimestre 2016 è stato dell’11,1% mentre in Italia ha segnato il 10,9%%. Un dato che assegna alla nostra regione uno spread negativo dello 0,2%.
Aumentano infine gli inattivi che passano dai 290 mila del II trimestre 2016 a 292 mila del III trimestre 2016, con un incremento di 2 mila unità mentre il tasso di inattività si è attestato sul 37,7%, valore più alto del 35,2% nazionale con uno spread negativo di 2,5 punti.