Roseto, droga spacciata anche a minorenni in un residence di Roseto: in tre a processo
ROSETO, 6 marzo – Erano finiti davanti al gup nell’ambito di un’indagine su un fiorente giro di spaccio di hashish e cocaina, messo in atto a Roseto e destinato al mercato dei giovanissimi, spesso anche minorenni. Inchiesta che questo pomeriggio, al termine dell’udienza preliminare davanti al gup Mauro Pacifico, ha visto finire a processo, con l’accusa di cessione di stupefacenti aggravata dalla minore età, gli albanesi Alban Guga, 24 anni, residente a Roseto e Bruno Xhahysa, 28 anni, residente a Notaresco. Insieme a loro è stato rinviato a giudizio, con l’accusa di detenzione illecita di stupefacenti (di cui risponde insieme agli altri due imputati), anche il 41enne Giovanni Faga, residente a Roseto. Il processo a carico dei tre si aprirà a maggio.
Guga e Xhahysa erano stati arrestati ad ottobre, insieme ad altri tre albanesi residenti in provincia di Bari, al termine di una lunga attività di indagine partita nell’aprile del 2017 con l’arresto di un albanese trovato in possesso di 40 grammi di cocaina e con i successivi approfondimenti che avevano fatto emergere un traffico di droga destinato interamente al mercato rosetano la cui regia era interamente gestita da albanesi, sia residenti nel teramano che in Puglia.
In particolare, secondo gli investigatori, la droga, sia marijuana che cocaina, veniva spacciata soprattutto a giovani, molti dei quali minorenni, con lo scambio che avveniva molto spesso all’interno di hotel dove gli arrestati prenotavano regolarmente le camere. Ma non solo. Perché nel corso della certosina attività di indagine svolta dai Carabinieri, che avevano raccolto decine e decine di testimonianze, era emerso come alcune ragazze, in qualche occasione, avessero pagato la droga concedendo sesso ad alcuni degli spacciatori.
Tanto che successivamente la Procura aveva stralciato la posizione degli imputati ai quali veniva contestata la cessione di droga in cambio di sesso, con il relativo stralcio finito per competenza all’Aquila.
A Teramo sono così rimasti i due albanesi, ai quali vengono contestate solo numerose ipotesi di cessione, e il 41enne italiano al quale viene contestata in concorso con gli altri due solo la detenzione.