Roseto, perseguita la ex con 80 telefonate al giorno e minacce: a processo per stalking
ROSETO, 6 dicembre – Dopo la fine della loro relazione avrebbe cercato in ogni modo di costringerla a tornare insieme. Un’ossessione, quella per la ex fidanzata, che avrebbe visto l’uomo, per mesi, arrivare a chiamarla per telefono anche 70-80 volte al giorno e minacciarla di morte per impedirle di iniziare un’altra relazione. Accuse che hanno visto un 33enne finire a processo per stalking, con la prima udienza del processo che si è svolta questa mattina a Teramo davanti al giudice Franco Tetto.
Secondo l’accusa il giovane, sottoposto attualmente al divieto di avvicinamento alla ex, dopo la rottura della relazione con la ragazza avrebbe iniziato a minacciarla, pedinarla fino a sotto casa, ad insultarla in pubblico e persino sul luogo di lavoro, arrivando persino a chiamarla sul cellulare dalle 70 alle 80 volte al giorno e mandandole decine e decine di sms anche in piena notte con insulti e minacce.
Ma non solo. Perché in diverse occasioni avrebbe minacciata di ammazzarla se l’avesse vista con un altro uomo, arrivando anche a chiamare i suoi amici e i suoi colleghi con l’obiettivo di controllarne gli spostamenti e a minacciare anche questi ultimi con l’obiettivo di crearle il vuoto intorno e costringerla così a tornare con lui.
Una situazione che ben presto aveva portato la donna a temere per la propria incolumità, anche perché in alcune occasioni l’uomo l’avrebbe anche aggredita fisicamente. Tra le diverse aggressioni quella avvenuta nel mese di giugno, quando dopo averla inseguita fino al parcheggio, impedendole di tornare a casa, l’avrebbe presa a caci e pugni, graffiata sulle braccia e persino morsa sul viso.
Accuse che sono costate al giovane il processo per stalking e lesioni e che adesso dovranno essere provate in aula.