AVEZZANO, 28 novembre – Dopo quello del giudice di pace di Avezzano, la Regione deve incassare un altro stop per la vicenda Santa Croce. Questa volta arriva dal Tar dell’Aquila che ha bloccato in via cautelativa – fa sapere la Santa Croce – la gara bandita dalla Regione Abruzzo per la concessione alla captazione di acqua minerale dalla sorgente Sponga di Canistro.

Come comunicato dalla società Santa Croce, i giudici amministrativi hanno ordinato di sospendere la valutazione delle domande che devono arrivare entro il 15 dicembre prossimo in attesa di pronunciarsi sulla sospensiva nell’udienza che è stata fissata per il 21 dicembre prossimo.

Il ricorso in opposizione al bando era stato presentato oltre che dalla Santa Croce Spa e anche dall’Italiana Beverage srl.

Il Tribunale amministrativo regionale, al quale si era rivolto il Comune di Canistro, già nel 2015 aveva annullato un’analoga gara bandita dalla Regione che era stata vinta proprio dalla Santa Croce.

Nella istanza presentata nei giorni scorsi, i legali delle due società, Roberto Fasciani e Giulio Mastroianni,  hanno evidenziato diversi profili di illegittimità del bando, tra cui l’assenza della Valutazione di impatto ambientale (Via) e del Piano di tutela delle acque che la Regione avrebbe dovuto adottare in via preventiva proprio in ossequio alla sentenza dello scorso anno. Secondo il patron della Santa Croce, Camillo Colella:

 “purtroppo il pronunciamento del Tar è l’ulteriore conferma delle illegittimità e degli abusi commessi dalla Regione, vicende che noi stiamo denunciando da tempo senza che nessun politico regionale intervenga”. “La Regione per la seconda volta ha varato una gara non regolare – ha continuato Colella – e questo non fa altro che allungare i tempi per l’assegnazione di una nuova concessione”.