Sblocca Italia, il M5s sbeffeggia la Regione: “Atteggiamento bipolare, Mazzocca ridicolo”
PESCARA, 18 luglio 2017 – Il Movimento 5 Stelle accusa di “bipolarismo” la giunta regionale abruzzese, dopo che la Corte Costituzionale ha annullato quella parte del decreto Sblocca Italia del 2015, con cui lo Stato si attribuiva competenza esclusiva in materia di concessione dei titoli minerari, cancellando l’intesa con le Regioni. Contro quella parte del decreto, la Regione Abruzzo fu la prima a presentare ricorso, ma il consigliere regionale del M5s, Sara Marcozzi, affonda la lama nelle contraddizioni di una maggioranza regionale a guida Pd che contesta provvedimenti assunti a livello nazionale da un governo a guida Pd.
Marcozzi afferma:
“Abbiamo presentato in Consiglio regionale numerosi atti, abbiamo scritto una lettera aperta a Mazzocca e a D’Alfonso, abbiamo denunciato il bipolarsimo Pd sulla questione Sblocca Italia in ogni piazza d’Abruzzo, abbiamo denunciato attraverso conferenze stampa e dichiarazioni pubbliche tutti i pericoli celati dietro il decreto Sblocca Italia, che per noi era palesemente incostituzionale. Parole non ascoltate dalla maggioranza di centro sinistra in Regione ed atti regolarmente bocciati in Consiglio in nome dell’appartenenza partitica. Oggi la Corte Costituzionale da Ragione al M5S e sentire che l’ex assessore con delega all’Ambiente, Mario Mazzocca, si ritiene addirittura soddisfatto perché la Corte dichiara incostituzionale una norma promossa dalla stessa forza di governo con cui guida la Regione Abruzzo, ci sembra fuori luogo e anche un po’ ridicolo”.
L’esponente pentastellata aggiunge:
“Il M5s lo ha ribattezzato immediatamente Sfascia Italia. La Corte Costituzionale conferma le parole che i portavoce abruzzesi del M5s hanno sempre ribadito dalla prima discussione in Parlamento del 2014 fino alla risoluzione in Consiglio Regionale di Sara Marcozzi nel 2015, in cui si chiedeva alla Regione di impugnare questa norma che avrebbe favorito un vero e proprio sventramento del territorio”.
Infine Marcozzi sostiene che se la Regione ha impugnato il decreto, il merito va ascritto al M5s:
“Il 30 settembre 2015 ho presentato in Regione una risoluzione affinché il Consiglio regionale prendesse atto dell’incostituzionalità dello Sblocca Italia e si impegnasse ad impugnare la legge di conversione, costringendo D’Alfonso a mantenere le promesse fatte in campagna elettorale, quando prometteva di “salvarci dagli ufo”.