Sciopero alla Honeywell di Atessa, 420 posti di lavoro a rischio. Solidarietà dal Comune di Lanciano
ATESSA, 18 settembre – Sciopero alla Honeywell di Atesa, nella giornata di oggi, su tutti i turni di lavoro. Lo hanno proclamato i sindacati di categoria di Cgil, Cisl e Uil, per protestare contro la proprietà francese della multinazionale. A preoccupare i sindacati è il depotenziamento dello stabilimento abruzzese, a favore di quello con sede in Slovacchia, che mette a rischio 420 posti di lavoro in Val di Sangro.
Al fianco dei lavoratori, si è schierata anche un’ampia delegazione dell’amministrazione comunale di Lanciano, guidata dal vicesindaco Giacinto Verna, che ha espresso solidarietà e vicinanza ai dipendenti della Honeywell. Insieme a Verna erano presenti l’assessore al Lavoro Francesca Caporale, il presidente del Consiglio comunale Leo Marongiu, i consiglieri Angelo Laccisaglia e Gabriele Paolucci.
La delegazione ha espresso:
“Massima e incondizionata solidarietà ai 420 lavoratori della Honeywell che oggi iniziano una battaglia importante non solo per il loro posto di lavoro, ma per tutto il comprensorio Frentano. Il sindaco Mario Pupillo è stato a Roma la scorsa settimana per la vertenza al Ministero, a luglio abbiamo portato in Consiglio un ordine del giorno per esprimere solidarietà ai lavoratori e garantire il nostro massimo impegno sulla vicenda. Oggi siamo qui, davanti i cancelli dello stabilimento, per ribadire la nostra vicinanza ai lavoratori e il sostegno alla loro lotta per salvare questo stabilimento, considerato uno dei migliori al mondo nel suo settore e che ha contribuito in buona parte all’attivo di bilancio dell’azienda”.
In conclusione gli esponenti dell’amministrazione di Lanciano hanno rimarcato:
“Il diritto al lavoro su cui si fonda la Repubblica va difeso sempre e comunque, non possono esserci mezze misure né prevalenti strategie industriali ispirate unicamente al profitto. Noi ci siamo in questa battaglia e invitiamo tutte le istituzioni, sia periferiche che centrali, a sostenere i lavoratori affinché 420 famiglie non vengano private di questo sacrosanto diritto”.