Sebastiani dopo la bomba carta in giardino: “Io non mi faccio intimidire”
PESCARA, 8 maggio – Daniele Sebastiani non è di quelli che si arrendono ma, al secondo atto intimidatorio nel giro di tre mesi, è sicuramente scosso. Però ci tiene a ribadire: “Io non mi faccio intimidire e vado avanti per la mia strada”.
Ieri sera, nel giardino di casa, qualcuno ha fatto esplodere una bomba carta:
“Quello che è accaduto è un episodio a dir poco deprecabile – sottolinea Sebastiani – considerando quello che ho fatto per Pescara e il Pescara negli ultimi cinque anni”.
Poi racconta:
“Ero rientrato da poco e all’improvviso ho sentito un boato. Sono sceso in giardino dopo che un vigilante di uno stabilimento balneare che si trova di fronte ha suonato al campanello allarmato dal fumo. Purtroppo gli stadi sono diventati delle zone franche dove si può insultare chiunque, come accade da tempo all’Adriatico. Questa è una società di capitali in cui io e i miei soci abbiamo il 70%. Non si può andare via così dalla sera alla mattina. Ci sono firme da mettere e soldi da tirare fuori. Questo, vorrei dire a chi ci insulta, è un sodalizio di persone serie che lavorano per il bene della società”.
Al presidente del Pescara arriva la solidarietà dell’amministrazione comunale:
“La violenza e l’intimidazione non possono essere considerate strumento di dialogo, né espressione di malcontento per le sorti della nostra squadra. – si legge in una nota firmata dal sindaco Marco Alessandrini e dall’assessore allo sport Giuliano Diodati – Noi vogliamo essere la popolazione che segue la squadra sugli spalti dello stadio, in trasferta e in televisione e fa sentire il proprio sostegno sempre, quella che gioisce quando c’è da gioire, che si arrabbia quando c’è da arrabbiarsi e che magari si rammarica per i risultati, ma che mai ricorre a fomentare la paura per manifestare la propria esistenza o la propria opinione”