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Sebastiani: “La trattativa con Iannascoli si chiude qui, non sono più interessato a cedere il Pescara”

Sebastiani: “La trattativa con Iannascoli si chiude qui, non sono più interessato a cedere il Pescara”

PESCARA, 12 marzo – Da oggi non parlerò più di cessione del Pescara. Il discorso per quanto mi riguarda è chiuso. Per me l’operazione vendita delle quote di maggioranza a Iannascoli si chiude qui. Non sono interessato e non lo sono più. Poiché continuerò a cercare soci importanti per fare grande il Pescara, se arriverà un’offerta lo chiamerò per mostrargliela, anche se da statuto neanche sono tenuto a farlo”. Con queste parole, nel corso di un’apposita conferenza stampa indetta nella tarda mattinata, il presidente del Pescara Daniele Sebastiani ha annunciato la chiusura di ogni trattativa con l’ex amministratore delegato e attuale socio di minoranza del club biancazzurro Danilo Iannascoli, che nei giorni scorsi aveva ufficializzato un’offerta.

L’offerta presentata da Iannascoli, per l’acquisizione del 70% delle quote societarie, prevedeva che in caso di permanenza in Serie A, l’ex amministratore delegato del Pescara sborsasse 6 milioni di euro fissi più altri 3 di bonus. In caso di retrocessione, invece, i milioni Iannascoli avrebbe garantito il versamento di 3 milioni di euro più altri 3 di bonus. Inoltre l’ex ad avrebbe coperto debiti fino a 10 milioni di euro.

Condizioni giudicate ampiamente insoddisfacenti da Sebastiani:

“Ho convocato questa conferenza stampa per fare chiarezza e spiegare un aspetto che mi sta dando fastidio, rispetto all’offerta del socio Iannascoli. Io vorrei cristallizzare la questione e dire che l’offerta di Iannascoli, che riguarda il 70%, è di fatto di tre milioni di euro. I bonus evidenziati da Iannascoli non attengono a quello che è stato fatto, ma ad uno sviluppo futuro ed a condizioni potestative. Le condizioni dei bonus sono riferite al lavoro che lui dovrebbe fare e noi subire. Parliamo di una cosa irrealizzabile su cui nemmeno ragionare”.

Il presidente Sebastiani ha poi aggiunto:

“La cosa che mi ha dato fastidio è anche quella relativa a voci sulla situazione debitoria della società. Il Pescara non ha dieci milioni di debiti. Bisogna evitare di fare girare voci non vere e che questa maggioranza sta rifiutando 19 milioni di euro, ovvero i 9 milioni che Iannascoli dice di avere offerto, ma in caso di permanenza in serie A, e i 10 milioni di presunti debiti che lui si accollerebbe, ma che non ci sono. Il valore di una società di calcio è aleatorio perché oggi può essere di dieci e domani di cento. Siamo arrivati a questo punto dopo la partita con la Lazio, quando al novantunesimo dissi che se c’era qualcuno ero disposto a vendere e non a svendere. Io non voglio che venga svilito il lavoro fatto. Non si può gettare fango sul Pescara. Se c’è una società in regola con gli stipendi, con le banche e con i procuratori, questa è il Pescara. Noi abbiamo solo un debito tributario, come molte società, che stiamo pagando trimestralmente, e che contiamo di estinguere al più presto”.

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