Serpi si insedia a capo della Procura di Pescara: “Sono da anni pm con orgoglio” / FOTO
PESCARA, 20 luglio 2017 – Si è insediato questa mattina il nuovo procuratore capo di Pescara, Massimiliano Serpi, che lascia la procura di Bologna per raccogliere l’eredità di Cristina Tedeschini. Serpi, nell’aula uno del tribunale pescarese, ha giurato davanti al giudice Maria Michela Di Fine e al reggente Gennaro Varone. Presenti il procuratore generale della Corte d’Appello d’Abruzzo, Pietro Mennini, il presidente del tribunale di Pescara, Angelo Bozza, i giudici e i dipendenti del tribunale e della Procura pescarese, i vertici delle forze dell’ordine al gran completo.
Al termine della cerimonia, Serpi ha tenuto un breve discorso, rivendicando il proprio senso di appartenenza al ruolo di pubblico ministero:
“Sono da anni un pubblico ministero, ne porto tutta la responsabilità e in qualche modo anche l’orgoglio della funzione. Come pubblico ministero ho acquisito sempre più la consapevolezza che le nostre indagini hanno un unico obiettivo, ovvero il vaglio del giudice. Il pm non emette sentenze, ma raccoglie prove nel modo più completo e celere possibile, mentre è il giudice che emette le sentenze”.
Il nuovo procuratore capo di Pescara ha ricordato i propri trascorsi:
“Sono in magistratura dal 1981 e dopo due anni da giudice a Modena ho sempre svolto il ruolo di pubblico ministero, i primi 11 anni alla Procura ordinaria di Bologna e poi altri 8 anni come sostituto alla Procura dei minorenni sempre a Bologna. Poi sono stato altri 4 anni nella Procura distrettuale, prima come sostituto alla direzione distrettuale antimafia e infine come procuratore aggiunto”.
Subito dopo Serpi ha compiuto una riflessione sul sistema della giustizia e sulle aspettative dei cittadini:
“La società attuale ha grandi pretese dal sistema della giustizia, vorrebbe che accaduto un fatto, eclatante o meno, e per le persone normali è eclatante anche uno scippo subito, vi fosse subito la risposta giudiziaria. Questo non è possibile, questa è magia. Il pm ha il compito di raccogliere tutte le prove possibili, e qui siamo nell’opinabile, perchè ci sarà sempre chi pensa che un’indagine è incompleta e che si poteva fare meglio. Però il pm ha il compito di operare nei termini di legge e in tal senso il mio ufficio cercherà di operare sempre bene”.
Dopo aver ringraziato tutti i presenti per essere intervenuti e augurato loro “buon lavoro”, Serpi ha risposto alle domande dei cronisti. Imprescindibile una domanda sul caso più scottante che è attualmente all’attenzione della Procura pescarese:
“Certamente la tragedia dell’Hotel Rigopiano sarà quanto prima all’attenzione del mio ufficio, lo è già e mi è chiaro che c’è il massimo impegno dei magistrati che se ne stanno interessando. Quanto alle richieste di giustizia e verità da parte dei familiari delle vittime, questo è il compito della procura prima e dei giudici poi, ed è il nostro impegno”.
Quanto alle prime impressioni sulla Procura di Pescara, Serpi ha detto:
“E’ un ufficio che funziona bene, tutto è migliorabile, l’impegno di ogni procuratore che succede ad un altro è sempre quello di adeguare la risposta giudiziaria ai nuovi strumenti legislativi. Oggi come oggi la deflazione è la strategia da percorrere, perchè i giudici non possono fare tutti i processi che tempo fa venivano proposti e si devono trovare soluzioni diverse dal processo davanti al giudice. Questo è l’impegno di tutte le procure e quindi anche della procura di Pescara”
Il nuovo procuratore capo ha concluso:
“Punteremo sul binomio completezza e celerità, un concetto facile da esprimere a parole, ma difficile da realizzare in concreto, anche se certamente so di poter contare sui colleghi sostituti, sugli uffici della Procura e sul personale di polizia giudiziaria”.