Sicurezza delle scuole in Abruzzo, M5S: “Alunni e genitori pagano l’inerzia delle istituzioni”
L’AQUILA, 13 settembre – A due giorni dalla riapertura delle scuole ad alimentare le polemiche sulla sicurezza degli edifici scolastici è il movimento cinque stelle. Movimento cinque stelle che per bocca del consigliere regionale Riccardo Mercante punta il dito contro l’inerzia delle istituzioni. Inerzia che si sarebbe protratta per anni, senza la minima preoccupazione per il destino di migliaia di studenti.
“E’ davvero incredibile che rispetto ad una problematica così delicata ed importante, come quella della sicurezza delle scuole, l’inerzia delle istituzioni sia potuta arrivare fino a questo punto e, purtroppo, a farne le spese sono sempre gli alunni ed i genitori – commenta Mercante – Considerando l’attenzione che solitamente le nostre istituzioni riservano ai cittadini non era difficile immaginare che si sarebbe arrivati all’apertura del nuovo anno scolastico senza che alcuna soluzione al problema della sicurezza degli edifici scolastici fosse stata trovata. E così è stato tanto che, pur in presenza di indici di vulnerabilità bassissimi, i sindaci, per non bloccare la ripresa delle lezioni, hanno disposto l’apertura delle scuole”.
Mercante, che nei giorni scorsi ha incontrato diversi rappresentanti dei comitati teramani, torna a denunciare come nonostante l’Abruzzo sia caratterizzato da un elevato rischio sismico nessuno, in questi anni, nemmeno dopo il terremoto dell’Aquila, abbia proceduto alla verifica degli indici di vulnerabilità sismica delle scuole e ai relativi lavori di adeguamento.
“Così come pochissimi sono i comuni che hanno fatto domanda di accesso ai fondi dell’8×1000 destinati alle scuole o che hanno intercettato e usato efficacemente i finanziamenti previsti – continua il consigliere regionale – Per citare un esempio, a Teramo c’è voluto più di un anno, dal terremoto del 2016, solo per riuscire ad ottenere tali indici. E come se ciò non bastasse, visto che i Musp sono stati chiesti con notevole ritardo, occorrerà attendere ancora mesi e mesi prima che i nuovi moduli vengano consegnati. Nel frattempo le scuole sono state riaperte nella gran parte dei casi senza nessuna certezza o sicurezza per gli alunni”.
Sotto accusa anche il presidente della Regione Luciano D’Alfonso, accusato di essere intervenuto scaricando ogni responsabilità sui sindaci e limitandosi a suggerire di chiudere le scuole non sicure:
“La solita frase retorica che di certo non offre alcuna soluzione e distoglie l’attenzione dalle vere responsabilità di chi in tutti questi anni avrebbe dovuto agire e non fatto nulla. Non posso, quindi, come rappresentante delle istituzioni e come genitore non unirmi alla giuste e sacrosante rimostranze dei numerosi comitati dei genitori che, citando letteralmente dalle loro testimonianze, sono costretti a mandare a scuola i loro figli sulla base di una non meglio precisata ragionevole sicurezza degli edifici. Purtroppo quello che manca è un sistema di responsabilità chiaro e preciso e ciò porta a preoccuparsi e ad investire sempre meno sulla prevenzione. È perciò indifferibile, trattandosi in questo caso della sicurezza degli alunni, il massimo impegno da parte di tutte le istituzioni, Regione in primis, se si vuole davvero, attraverso soluzioni per l’immediato e contemporaneamente investimenti per il lungo periodo, restituire la giusta serenità ai cittadini ed evitare il perdurante spopolamento delle aree interne. È davvero assurdo che per l’inerzia di chi dovrebbe rappresentare e tutelare i cittadini ci si debba sempre affidare al caso ed alla buona sorte sperando che non accada nulla di grave”.