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Simularono una rapina a Nereto, in cinque raggiunti da ordinanza di custodia in carcere

Simularono una rapina a Nereto, in cinque raggiunti da ordinanza di custodia in carcere

TERAMO, 26 dicembre – Lo scorso 14 dicembre erano stati arrestati in flagranza di reato per aver rubato in un supermercato di Nereto simulando una rapina grazie alla collaborazione di un dipendente infedele dell’esercizio commerciale.  Una vicenda per la quale il 24 dicembre B.R.G., 60 anni di Potenza, P.A., 40 anni, P.L. di 50 anni, B.M. di 30, tutti e tre di Foggia, e T.G., 40 anni, di Foggia ma da tempo domiciliato nelle Marche, sono stati raggiunti da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere richiesta dal pm Luca Sciarretta e firmata dal gip del Tribunale di Teramo.  Ad eseguire le cinque misure i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Teramo.

I cinque, che lo scorso 14 anni fecero irruzione nel supermercato armati di pistola e con il volto travisato, devono rispondere di furto aggravato, detenzione illecita di armi e simulazione di reato in concorso.

All’atto della rapina la banda era già da tempo sotto osservazione da parte dei Carabinieri del Nucleo Investigativo di Teramo, allertati da mesi dalla presenza lungo la costa teramana di soggetti foggiani e potentini già noti come autori di furti e rapine sul territorio nazionale.

Tanto che il giorno del colpo, quando il dipendente infedele del supermercato si fece ritrovare legato denunciando di aver subito  una rapina e di  essere stato percosso e costretto ad aprire una cassaforte, i Carabinieri riuscirono in pochissimo tempo ad individuare ed arrestare i cinque, sorpresi mentre erano in un appartamento di Monteprandone intenti a spartirsi il bottino di circa 4.000 euro, e a ricostruire l’esatta dinamica dell’accaduto.

All’epoca furono in sei ad essere arrestati: i cinque finti rapinatori e il basista, con l’arresto convalidato dal gip di Ascoli. Adesso per cinque di loro (tutti tranne il basista) è scattata l’ordinanza di custodia cautelare, che gli è stata notificata in carcere dove erano ancora detenuti.

 

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