Sindaci e cittadini dell’area vestina in piazza a Pescara in difesa dell’ospedale di Penne
PESCARA, 29 giugno 2017 – Circa 300 persone, tra sindaci e cittadini dell’area vestina, sono scesi in piazza questa mattina a Pescara in difesa dell’ospedale San Massimo di Penne. I manifestanti hanno sfilato da Piazza della Repubblica fino a Piazza Italia, dando vita ad un sit-in davanti al Palazzo della Prefettura. In testa al corteo i sindaci dei centri dell’area Vestina con la fascia tricolore.
“Chiediamo quel rispetto e quella dignità, per il popolo dell’area Vestina, che ci sono sempre stati negati – hanno detto alcuni manifestanti -. È vero che non si parla di chiusura dell’ospedale, ma è altrettanto vero che ci saranno restrizioni dei servizi e delle prestazioni e questo non è giusto perché non siamo e non ci sentiamo cittadini di serie B. Dunque andremo avanti con la nostra protesta, e oggi siamo a Pescara, ma siamo disposti ad andare anche a L’Aquila o a Roma se servirà”.
Presente anche il sindaco di Farindola, Ilario Lacchetta, che nel suo comprensorio ha vissuto la tragedia dell’Hotel Rigopiano:
“Chiediamo oggi risposte per i nostri cittadini, perché non si può discutere il diritto alla salute. Vogliamo certezze da parte della Regione Abruzzo, affinché questo diritto sia garantito per tutti, specie nella nostra zona, considerando che per arrivare a Pescara si impiega oltre un’ora. Il nostro timore è che ci sia uno smantellamento totale, come già sta avvenendo”.
Gabriele Pasqualone, segretario regionale della Fials, a nome dei sindacali della Sanità ha spiegato quali sono i timori:
“Chiediamo che per l’ospedale San Massimo ci sia una programmazione seria e che venga tutelato il cittadino dell’entroterra, perché in queste condizioni non si può andare avanti. Parliamo di un’area disagiata soprattutto per la percorrenza tra l’area Vestina e Pescara, quindi chiediamo un dialogo con la Regione in nome dei cittadini. Mancano dei reparti essenziali come quelli di Cardiologia e Oncologia, per cui chiediamo risposte certe sull’assicurazione dei servizi ai cittadini”.
In testa al corteo, oltre al sindaco di Farindola, i primi cittadini di Penne, Mario Semproni, di Collecorvino, Antonio Zaffiri, di Carpineto della Nora, Donatella Rosini, di Civitella Casanova, Marco D’Andrea, di Elice, Gianfranco De Massis, e alcuni rappresentanti dei Comuni di Montebello di Bertona, Picciano, Loreto Aprutino e Vicoli. Presenti anche i primi cittadini di due centri della provincia di Teramo, che ricadono nell’area dell’ospedale di Penne: quelli di Arsita, Enzo Lucci, e Bisenti, Enzino de Febis.
I sindaci sono stati poi ricevuti dal prefetto di Pescara, Francesco Provolo. Quella di oggi, dopo alcune iniziative analoghe a Penne, è la prima protesta svolta a Pescara dai cittadini dell’area Vestina.