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Segretario Pd di Alba Adriatica espulso. Mariani attacca: “Cacciato lui per colpire per me”

Segretario Pd di Alba Adriatica espulso. Mariani attacca: “Cacciato lui per colpire per me”

ALBA ADRIATICA, 20 settembre – I post anti-immigrati, pubblicati su Facebook a fine agosto, costano cari segretario cittadino del Pd di Alba Adriatica, Gabriele Viviani. Dopo la scomunica del segretario regionale del Pd, Marco Rapino, è arrivata la decisione ufficiale della Commissione di garanzia interna del partito: Viviani decade da segretario cittadino del Pd per violazione del codice etico del partito. Non potrà più iscriversi al partito e la transizione verso il nuovo congresso sarà gestita dall’assessore regionale Dino Pepe, nominato commissario ad acta. E’ di fatto un’espulsione. Il Pd teramano scende sul piede di guerra, con il capogruppo dei democratici in Regione, Sandro Mariani e il segretario provinciale Gabriele Minosse, su tutte le furie.

Eloquente la foto scattata poche ore dopo l’ufficializzazione della notizia, nella quale sono ritratti Mariani e Viviani, a cena con altre persone in un ristorante di Giulianova. Mariani, interpellato da ABR24NEWS, dice:

“Non ho ancora visto alcuna nota ufficiale, ma non sarei sorpreso da una decisione simile, visto che negli ultimi mesi il partito si occupa molto di cose scarsamente rilevanti e poco dei problemi reali dei cittadini. E’ evidente che si vuole colpire la mia figura, colpendo persone che mi stanno intorno. D’altronde la mia storia parla chiaro e credo che certe mie battaglie, come l’ultima relativa alla richiesta di compiere approfondimenti sulle vaccinazioni, non siano state gradite. Se però la linea di questo partito è quella di omologare pensieri e azioni, allora in questo partito non mi ci riconosco più”.

Parole pesanti, accompagnate dalla rinnovata stima nei confronti del segretario espulso:

“E’ stato avviato un procedimento di espulsione dopo che Viviani ha espresso semplicemente un pensiero, pur criticabile. Sulla sua dedizione e sul suo senso di appartenenza al partito, però, credo che non esistano dubbi”.

Poi Mariani annuncia battaglia:

“Ci saranno le sedi e le occasioni per discutere di quanto accaduto. Ho già chiesto un incontro al segretario regionale per capire quale sia la linea del partito”.

Infine la minaccia, neanche tanto velata, in vista della fase congressuale del Pd:

“Non è alle porte soltanto il congresso ad Alba, ma anche il congresso regionale. In quella sede vedremo se ci cacceranno tutti e se ci costringeranno a prendere strade diverse. Noi siamo sereni, perché sappiamo di avere dalla nostra parte il consenso e l’apprezzamento dei cittadini”.

Da sinistra piovono invece consensi per l’espulsione di Viviani. Il segretario regionale di Sinistra Italiana, Daniele Licheri, dichiara:

“Non tutte le ciambelle riescono con il buco e il segretario del Partito Democratico di Alba, dopo le vergognose dichiarazioni da noi denunciate, viene mandato a casa. Spesso si dice che indignarsi e denunciare non basta, è vero, però allo stesso tempo a volte qualche buon risultato si ottiene. Chi ha ruoli pubblici e rappresenta un partito deve stare attento a come parla e non può pensare di utilizzare un social network come fosse un vomitatoio pubblico. Sinistra Italiana è aperta a discutere con tutti, ma con chi manifesta intolleranza e razzismo non abbiamo altre parole se non di condanna. Soffiare sul fuoco dell’odio, deridere o essere sprezzante sulla pelle di persone che vivono situazione drammatiche è intollerabile, e purtroppo ormai alla scuola di Salvini ci sono troppi scolari che sperano di prendere qualche voto in più giocando sulla pelle dei migranti. Minniti docet, purtroppo. Spero che Viviani abbia imparato la lezione e che il Partito Democratico stia più attento alla selezione del suo gruppo dirigente”.

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