Sotto la pineta di Alba Adriatica un banchetto per lo spaccio di droga, un arresto
ALBA ADRIATICA, 26 agosto- Aveva piazzato il banchetto per lo spaccio di droga nel punto maggiormente frequentato dai turisti, ma anche dai residenti, la pineta di Alba Adriatica. Sono stati i Carabinieri a mettere fine a quella che è considerata una fiorente attività di spaccio.
Il blitz dei Carabinieri della Compagnia di Alba Adriatica coordinati dal maggiore Emanuele Mazzotta si è svolto ieri sera proprio davanti a tanta gente che passeggiava nella zona.
Hanno partecipato sedici militari in forza al Nor e nelle stazioni della compagnia, utilizzando otto mezzi e cani dell’unità cinofila di Chieti.
La pineta è stata cinturata con discrezione e, quindi, è partita l’operazione.
In manette è finito un nigeriano 22enne, richiedente protezione internazionale: seduto al banchetto riceveva le ordinazioni e smerciava la “roba” ai numerosi clienti. Accortosi dell’arrivo dei Carabinieri ha frettolosamente tentato di disfarsi delle varie confezioni di stupefacenti, ma Nox, un pastore tedesco in forza al Comando Compagnia di Chieti è riuscito – tra gli aghi di pino – a fiutare tutte e 50 le bustine di droga, che sono state recuperate.
Si tratta di 28 tocchetti di hashish per complessivi 40 grammi e 140 grammi circa di marijuana, tutta suddivisa in bustine di varie pesature, pronta per lo spaccio.
Nell’ambito della stessa operazione sono stati identificati e denunciati in stato di libertà altri quattro richiedenti protezione internazionale tutti del Gambia, domiciliati presso le strutture ricettive di Alba Adriatica, Martinsicuro e Tortoreto. Nel corso delle relative perquisizioni personali e domiciliari rinvenuti e sequestrati complessivamente ulteriore grammi 20 di stupefacenti hashish e marijuana.
Infine sono stati segnalati alla prefettura cinque giovani acquirenti.
Ora i Carabinieri vogliono capire se il ruolo del nigeriano sia quello del semplice pusher o se è inserito in una più ampia organizzazione di spaccio.
Dopo la convalida dell’arresto l’uomo è stato oggi processato per direttissima e condannato a un anno e quattro mesi di reclusione.