PESCARA, 25 giugno – Minacce, pestaggi, persecuzioni, furti, estorsioni, spaccio di sostanza stupefacente: c’è di tutto nella complessa indagine della Guardia di Finanza che ha portato, a Pescara, all’arresto di cinque persone con ordinanza emessa dal Gip del Tribuinale di Pescara.

In carcere sono finiti Michele Rossoni (accusato di estorsione, spaccio di sostanze stupefacenti,  furto aggravato),
Cristian Rossoni (estorsione, furto aggravato), Giovanni Di Blasio (estorsione, lesioni personali, furto aggravato), tutti e due con l’aggravante della recidiva specifica infraquinquennale, Richard Rossoni (estorsione, spaccio di sostanze stupefacenti) e Virginio Rossoni (estorsione, spaccio di sostanze stupefacenti).

L’indagine è partita dalla segnalazione di alcuni commercianti che hanno raccontato di essere stati taglieggiati dai cinque, con continue vessazioni e richieste di denaro, minacce e aggressioni. Persone intimorite che hnno avuto paura persino a formalizzare una regolare denuncia.

Nel 2017 la Finanza ha avviato le indagini, utilizzando anche intercettazioni telefoniche: nel corso del tempo i tasselli si sono composti, incorniciando l’attività dei cinque indagati.

In un caso i cinque, hanno aggredito un uomo, che non voleva consegnargi denaro, davanti ai clienti del locale in cui lavorava: rottura del setto nasale e dodici giorni di prognosi.

Un debito di droga, in un altro caso, se lo sono fatti pagare mese per mese, senza mai smettere di pretendere il denaro, anche quando la cifra pattuita era già stata compensata. Trentamila euro in quattro anni: quando la vittima si è decisa a denunciare, sono continuate le minacce. Neanche cambiare casa è servito, la persecuzione è continuata via cellulare e social.

Messi sotto controllo tre dei cinque indagati Michele Rossoni, Christian Rossoni e Giovanni Di Blasio furono arrestati in flagranza di furto con scasso: furono scoperti mentre entrravano in una casa nelle campagne di Francavilla per rubare del materiale.