Spilla 15mila euro a una studentessa, patteggia cartomante teramana
TERAMO, 27 aprile – In un momento di fragilità si era rivolta ad una cartomante, con la speranza di risolvere i suoi problemi anche grazie all’aiuto di amuleti e formule magiche. E così in breve tempo si era ritrovata a sborsare ben 15mila euro, versate sotto forma di ricariche sulla postepay intestata alla donna. Una somma ingente ma che la cartomante non riteneva sufficiente, tanto da minacciare la ragazza, una studentessa appena 20enne, di rovinarle la vita grazie ad un fantomatico marito finanziere, se non le avesse dato altri soldi. Un raggiro per il quale questo pomeriggio, al termine dell’udienza davanti al giudice Domenico Canosa, L.R., teramana di 32 anni, ha patteggiato 1 anno e 4 mesi per truffa e tentata estorsione.
I fatti contestati alla donna risalgono allo scorso anno quando avrebbe iniziato a ricevere nel suo “studio” la studentessa che, preoccupata per le sue condizioni di salute e quelle della mamma, si era rivolta a lei per avere risposte sul futuro.
A quel punto la 32enne, approfittando dello stato psicologico della ragazza, ne avrebbe approfittato per venderle diversi amuleti. Amuleti che la donna sosteneva di aver acquistato da alcuni “specialisti” e sui quali, a suo dire, erano stati effettuati appositi “riti”.
Il tutto dietro pagamenti quotidiani di ingenti somme di denaro, per un totale di 15mila euro in circa un mese, che la ragazza versava come ricarica sulla postepay intestata alla cartomante. Soldi che la ragazza si sarebbe fatta prestare dalla stessa madre, sostenendo di dover pagare dei corsi, e che la donna pretendeva dietro la minaccia che, in caso contrario, quegli amuleti non avrebbero funzionato e che lei e la madre ne avrebbero subito gravi conseguenze.
Ma non solo. Perché per farsi versare ulteriori somme, sostenendo di dover pagare le persone che gli avevano fornito gli amuleti, avrebbe anche minacciato la 20enne di rovinarle la vita. “Mio marito è finanziere, se non paghi vi rintraccia e vi rovina la vita”, le avrebbe detto in diverse occasioni per spingerla a versarle altre somme.
Minacce a fronte delle quali, alla fine, la giovane si era convinta a chiedere aiuto. Da qui l’apertura di un fascicolo a firma del pm Laura Colica, con la donna che dopo la richiesta di rinvio a giudizio aveva chiesto attraverso il suo avvocato di poter patteggiare.