Spogliatoi, per Zeman “vittoria meritata”. Il ricordo di Bruno Pace: “Un tempo fumava più di me”
PESCARA, 10 febbraio – Clima più disteso, negli spogliatoi dell’Adriatico, dopo una vittoria che consente al Pescara di restare agganciato alla zona play-off e di allontanare la parte bassa della classifica. Per Zeman è un successo meritato. “Nel primo tempo abbiamo giocato bene, nonostante il vento che disturbava il gioco – dice il boemo -. Abbiamo creato qualche occasione in più degli avversari e i tre punti tutto sommato sono meritati”.
Poi l’allenatore dei biancazzurri si sofferma sulle prestazioni dei singoli, a partire dall’uomo-partita Brugman:
“Brugman finalmente ha fatto gol su punizione. Ci prova spesso in allenamento e finalmente ci è riuscito. Sul piano di gioco le sue prestazioni dipendono molto dai movimenti degli attaccanti, perchè se fanno i movimenti giusti lui li serve, mentre se non li fanno non è colpa sua. E’ comunque un giocatore che non si discute e mi aspetto sempre molto da lui”.
Tra i migliori, certamente, figura l’esordiente Gavrillon:
“Ha fatto una buona partita, sia in fase difensiva che in fase d’impostazione. Forse è ancora un po’ troppo istintivo, ma ha fatto bene”.
Quindi un giudizio su altri protagonisti:
“Bunino è un attaccante che va dentro, purtroppo questa volta ha fallito un’occasione, ma spero che si rifaccia presto. Yamga ha velocità e progressione, ancora non vede qualche giocata, ma ha fatto bene. Balzano e Mancuso sono giocatori molto generosi, che danno tutto e non si risparmiano mai. Forse posso migliorare ancora qualcosa sul piano tecnico. Pettinari si muove molto, anche se a volte invece di aprirsi gli spazi finisce per chiudersi da solo. Il suo digiuno non mi preoccupa, oggi un gol l’aveva anche fatto e non mi sembrava fuorigioco”.
Resta il problema della sterilità offensiva, con il Pescara che segna col contagocce:
“Oggi alcune occasioni le abbiamo avute, ma le abbiamo sbagliate. Quando i ragazzi si sbloccheranno inizieremo a vincere 3-0”.
Poi un pensiero rivolto a Bruno Pace:
“Nel 1978 facemmo il corso d’allenatore insieme. Era quello che conoscete, vivace e sempre sorridente. A quel tempo fumava tanto e forse mi superava”.
Sul fronte opposto è di pessimo umore Stefano Colantuono, espulso per protesta nel finale di gara:
“Siamo alle prese con le assenze da parecchie settimane, ma non è quello il problema, perchè in fondo la partita l’abbiamo fatta. In realtà nulla lasciava presagire la sconfitta, era una gara che sembrava dovere finire zero a zero e che solo un’invenzione come quella di Brugman poteva sbloccare. La punizione dalla quale è nato il gol in realtà non mi è sembrata così clamorosa”.
Colantuono accetta a fatica la sconfitta:
“E’ stata un’altra partita strana, dopo quelle delle ultime settimane, che ci vede tornare a casa senza punti. Nel primo tempo avevamo preventivato che il Pescara ci avrebbe attaccato, d’altronde non puoi pensare di venire a Pescara e non subire niente. Però, a parte un paio di occasioni, non è che avessimo concesso chissà cosa. Anzi abbiamo subito gol in un momento nel quale forse stavamo facendo qualcosina in più noi”.
Infine un pensiero sul Pescara poco zemaniano di questa stagione, che Colantuono era venuto a studiare l’estate scorsa nel ritiro di Rivisondoli:
“Io ho visto la prima settimana del Pescara in ritiro, quando i carichi di lavoro erano molto elevati e dunque era difficile farsi un’idea. Penso però che se il Pescara oggi ha fatto un po’ fatica è anche perchè eravamo messi bene in campo. Inoltre sono una squadra molto giovane, un po’ come la nostra, e i giovani hanno bisogno di tempo per crescere”.