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Spogliatoi Pescara-Parma, Epifani: “Non ha funzionato la testa, eravamo impauriti”

Spogliatoi Pescara-Parma, Epifani: “Non ha funzionato la testa, eravamo impauriti”

PESCARA, 10 marzo – Massimo Epifani non cerca scuse al termine della disfatta casalinga contro il Parma. Esordio più amaro non poteva esserci. “Ho parlato con i ragazzi e ho detto loro che si devono liberare la testa – ha detto l’allenatore dei biancazzurri -. Io ho le spalle larghe e la colpa di questa sconfitta è mia, perché evidentemente non sono riuscito a trasmettere loro ciò che dovevo”.

Secondo Epifani il problema è soprattutto mentale:

“Non ha funzionato la testa, siamo scesi in campo impauriti. Abbiamo preso gol su una situazione provata più volte in settimana, perché sapevamo che fanno spesso quella giocata. Questo significa che non siamo sereni. Forse i ragazzi si sentono responsabili per il cambio di allenatore”.

A giudizio del tecnico biancazzurro, il cambio di modulo, dal 4-3-3 zemaniano al 4-2-3-1 di oggi, non ha inciso:

“Il modulo non è la questione principale. Nel primo tempo abbiamo perso tutti i contrasti e tutte le seconde palle. Eravamo spaventati e abbiamo fatto ben poco per offendere la squadra avversaria. Se quindi siamo quelli di oggi sotto l’aspetto mentale, il modulo conta poco. Martedì, nel recupero contro il Carpi, non so ancora se cambieremo il modulo o meno. Quel che è certo è che occorre ritrovare forza mentale e giocare con la testa libera”.

L’atmosfera, nello spogliatoio, non è delle migliori:

“Ci siamo parlati, i ragazzi hanno tutti la testa bassa e si sentono mortificati. Perdere in questa maniera fa male. Spero metabolizzino al più presto questa sconfitta. Si deve cancellare subito questa partita e pensare subito a quella contro il Carpi”.

Epifani prova a cercare anche qualche aspetto positivo:

“Nel secondo tempo stavamo prendendo un po’ di coraggio e nel nostro momento migliore abbiamo subito il raddoppio in netto fuorigioco. In quelle condizioni era dura reagire”.

Poi la disamina sui singoli e sulle scelte compiute:

“Mancuso ha giocato lontano dalla porta perchè siamo noi che siamo arrivati pochissimo vicini alla porta avversaria. Falco è stato poco pericoloso perchè lo abbiamo servito poco, siamo stati troppo bassi. Balzano in settimana ha avuto la febbre e ho scelto Crescenzi perchè mi dà maggiori garanzie difensive rispetto a Fiamozzi”.

Sul fronte opposto è raggiante il pescarese Roberto D’Aversa, che può festeggiare il poker calato dalla sua squadra all’Adriatico:

“Era importante dare seguito alla prestazione di Salerno e ci siamo riusciti. Non era scontato, i ragazzi sono stati bravissimi ad interpretare la gara, perchè in settimana non sapevamo in che modo il Pescara avrebbe affrontato la partita. Abbiamo dimostrato grande maturità, disputando un’ottima gara e concretizzando le occasioni avute. Il nostro secondo gol in fuorigioco? Non parlo di questi episodi, in ogni caso credo che sia stato questo a decidere la partita”.

L’allenatore degli emiliani non si sbilancia sul momento del Pescara, ma osserva:

“Quando i risultati non arrivano, magari vengono meno le certezze e viene meno l’autostima, e in questo modo si fa fatica a trovare le giocate giuste. Però preferisco guardare in casa mia”.

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