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Spoltore, Arca Voice avvia procedura licenziamento per 40 dipendenti

Spoltore, Arca Voice avvia procedura licenziamento per 40 dipendenti

SPOLTORE, 26 ottobre – La crisi continua a mietere vittime in Abruzzo. E’ stata avviata la procedura di licenziamento collettivo per i 40 dipendenti del call center Arca Voice, società di Lanciano con sede al Centro commerciale Arca di Spoltore. L’azienda è collegata ad un importante gruppo di recupero credito di Spoleto, Maran Credit Solution Spa, che dal 1993 è tra i principali attori nel recupero del credito in Italia.

A rendere noto l’apertura di una nuova vertenza occupazionale sono Filcams-Cgil e Fisascat-Cisl, che si definiscono “fortemente preoccupati”.

L’Arca Voice è sul territorio pescarese dal 2008 e negli anni i dipendenti sono passati da 70 a 40 unità: uomini e donne di età compresa tra i 25 e 45 anni, tutti assunti a tempo indeterminato, per lo più con contratti part-time.

I segretari provinciali dei due sindacati, Alessandra Di Simone (Filcams-Cgil) e Davide Frigelli (Fisascat-Cisl), contestano in particolare le modalità di comunicazione da parte dell’azienda:

“I lavoratori si sono visti recapitare dall’oggi al domani una procedura di licenziamento collettivo e una fredda comunicazione a mezzo telegramma, che li ha posti in ferie forzate, con l’immediata disattivazione degli strumenti di lavoro, che non hanno permesso loro di lavorare già a partire dal 24 ottobre mattina. Lavoratrici e lavoratori che da un giorno all’altro hanno dovuto acquisire il dato di essere prossimi ad un licenziamento collettivo, restando fuori dalla propria sede di lavoro, dentro la quale per moltissimi anni hanno trascorso gran parte del loro tempo, lavorando e producendo per la società e per tutto il gruppo Maran, facendo anche sacrifici economici per la mancata liquidazione di spettanze quali la quattordicesima 2017 e mezzo stipendio di settembre”.

Filcams e Fisascat, pur dando formale e necessaria disponibilità all’esame congiunto, hanno immediatamente chiesto alla società di:

“Ritirare la procedura e far rientrare al lavoro tutti i 40 dipendenti, nell’attesa di un prossimo incontro al Mise con le altre aziende del gruppo, per provare a trovare una soluzione alternativa ai licenziamenti, in una logica complessiva di ristrutturazione aziendale e rilancio sul territorio”.

Gli esponenti sindacali si rivolgono anche al mondo della politica:

“Chiediamo inoltre alle istituzioni locali e regionali di interessarsi alla vertenza e di aiutare questi 40 lavoratori e lavoratrici a mantenere il proprio posto di lavoro”.

Sulla vicenda interviene anche Sinistra Italiana, che tramite il deputato Giovanni Paglia ha presentato un’interrogazione al ministro del Lavoro e al ministro dello Sviluppo economico, chiedendo:

“se non sia il caso di attivarsi per scongiurare la perdita di ogni singolo posto di lavoro; se non sia il caso di operare una verifica sull’effettiva efficacia delle norme introdotte dal Jobs Act, alla luce di casi come questo, nonché dei recenti dati che segnalano un vero e proprio boom del precariato e dei licenziamenti”.

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