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Stato di agitazione alla De Benedictis a Teramo, Mariani: “Modificare la legge regionale”

Stato di agitazione alla De Benedictis a Teramo, Mariani: “Modificare la legge regionale”

TERAMO, 6 febbraio – Un tavolo di lavoro per affrontare e risolvere i problemi dei dipendenti della De Benedictis e per modificare il testo della legge istitutiva delle aziende di servizi alla persona. Legge che ad oggi mostrerebbe tutti i suoi limiti, come dimostrato proprio dalla vicenda della casa di riposo di Teramo. Ad annunciarne la convocazione il capogruppo regionale del Pd Sandro Mariani, preoccupato della situazione che ormai da tempo coinvolge i circa 90 dipendenti in forza alla casa De Benedictis.

“Ne abbiamo già discusso in sede di commissione, ma il prolungato stato di agitazione dei dipendenti della De Benedictis è il paradigma più immediato del fatto che occorre dotarsi di un rinnovato dispositivo di legge regionale nel regolamentare una situazione che dimostra di essere arrivata al collasso – commenta Mariani – La sempre più necessaria integrazione tra il mondo del sociale e quello sanitario  richiede una maggiore attenzione dell’istituzione regionale. Il percorso avviato nel 2011, ad oggi non ha ancora prodotto i frutti sperati e cioè chiarezza nei servizi erogati e lungimiranza nelle possibilità di offrire un’ampia gamma di opportunità ad una fascia di popolazione che ne fa richiesta, peraltro in aumento”.

In questi anni, infatti, sono melteplici le criticità che si sono registrate, dal ritardo nel pagamento degli stipendi ad una forza lavoro spesso insufficiente rispetto alla domanda di assistenza.

“Quello che ne esita  – conclude Mariani –  è una situazione che a cascata arriva direttamente a coinvolgere i dipendenti ed in ultima analisi i pazienti della struttura, ai quali dobbiamo, prima di qualunque altro ragionamento, rispetto per il lavoro che svolgono e certezza dell’assistenza ai loro bisogni. Mi sono impegnato a convocare un tavolo di lavoro, alla presenza dell’assessore delegato Marinella Sclocco, che a questo punto dovrà avere una duplice attenzione, da un lato quello di esaminare immediatamente la stato dell’arte e far rientrare il problema dei dipendenti e contestualmente modificare il testo della legge istitutiva delle Asp, al fine di rendere certo il completamento di un percorso, che può e deve offrire ulteriori forme di assistenza ai cittadini”.

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