SULMONA, 5 dicembre – Nonostante fossero di fatto residenti all’estero percepivano regolarmente la pensione sociale erogata dall’Inps (circa 450 al mese per tredici mensilità).
Una vera e propria truffa ai danni dell’Inps quella scoperta dalla Compagnia della Guardia di Finanza di Sulmona con l’operazione “Vivo all’estero”, che al termine delle indagini, durate oltre due anni, con il vaglio di circa 3.500 posizioni, ha denunciato 31 persone.

Cittadini residenti all’estero che, secondo quanto emerso dai controlli, per anni avrebbero percepito prestazioni assistenziali a cui non avevano diritto per un totale di oltre un milione di euro.

Dopo la conclusione delle indagini l’Inps ha immediatamente sospeso le erogazioni non dovute, avviando contestualmente il recupero delle somme già elargite, mentre la Procura dell’Aquila ha sottoposto a sequestro l’intero ammontare della truffa accertata nei confronti dei singoli responsabili, risultati residenti per lo più in paesi del Sud America e dell’Europa dell’Est.

Tra i casi più eclatanti quello di un pensionato, fittiziamente residente in un
Comune della valle peligna, che oltre all’assegno sociale è risultato percepire un’indennità di accompagnamento per un totale di oltre 80mila euro euro, quello di una coppia di coniugi che, sebbene regolarmente iscritti all’anagrafe di un comune peligno, risultavano essersi trasferiti, dopo
essersi sposati, in uno stato sudamericano, continuando tuttavia a percepire l’assegno sociale per complessivi 100.000 euro e quello di un’anziana vedova, figlia di genitori italiani, che nonostante risiedesse in Sudamerica, percepiva dagli anni ’90 il sussidio dell’Inps, incassato dalla nipote residente in Italia.

Infine, sempre tra i casi più eclatanti, anche quello di un morto, che in vita risiedeva in Sudamerica, sul cui conto corrente continuavano ad essere versati gli assegni sociali che venivano incassati dai parenti.