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Teramo, agente di polizia penitenziaria aggredita da una detenuta. La denuncia del sindacato

Teramo, agente di polizia penitenziaria aggredita da una detenuta. La denuncia del sindacato

TERAMO, 23 settembre – Nuova aggressione ai danni del personale di polizia penitenziaria nel carcere di Castrogno, dove ieri sera, nel reparto femminile, una detenuta avrebbe malmenato un’assistente capo di polizia penitenziaria di 56 anni. La donna, prontamente soccorsa da una collega, ha dovuto far ricorso alle cure del pronto soccorso riportando una prognosi di 7 giorni. A denunciare la vicenda la Uil penitenziari che punta il dito contro la carenza di organico all’interno del corpo. 

“La detenuta ha approfittato per aggredire la collega  nel momento in cui quest’ultima ha aperto il cancello per mandare un’altra detenuta, che dimora a nella stessa stanza, in infermeria” dichiara il vice segretario regionale della Uil Penitenziari Mauro Nardella, per il quale l’agente  sarebbe stata tirata per i capelli e violentemente malmenata. Tanto che addirittura svenuta.

” La malcapitata, seppur prontamente soccorsa dall’altra collega, è stata costretta ad essere accompagnata in ospedale per ivi essere sottoposta alle cure ed indagini diagnostiche del caso – continua Nardella – Per il momento si parla di 7 giorni di prognosi anche se quello che terrà più in apprensione è il quadro psicologico della collega. Abbiamo più volte evidenziato il problema è continueremo a farlo anche se sinora nessuno ci ha dato ascolto. Non ci vuole tanto a capire che un reparto sguarnito di uomini in una realtà come quella carceraria potrebbe comportare brutali conseguenze sulla sorte di detenuti e poliziotti penitenziari. Solo per un caso ieri la fortuna ha voluto che di colleghe impegnate nel servizio presso il reparto femminile fossero due”.

Per Nardella a favorire questi eventi sarebbe infatti proprio la carenza d’organico nel reparto femminile, “dettata anche e soprattutto da una cattiva ridistribuzione delle quote rosa in terra d’Abruzzo”. Per il vice segretario della Uil Penitenziari, infatti, vi sarebbero  troppi agenti donna a “Sulmona e Pescara dove non insistono reparti detentivi femminili”, e troppo poche in realtà come Chieti e Teramo, “ove non solo ci sono sezioni detentive per donne ma sono anche sovraffollate”.

“La Uil – conclude Nardella – dice basta a tutto questo e, nell’augurare alla sfortunata cinquantaseienne collega auguri di pronta guarigione, promette ‘battaglie’ sul fronte della revisione degli organici, troppo maltrattati per definire efficiente il lavoro del neo provveditorato che avendo accorpato quello abruzzese a quello laziale sta, di fatto, trasformando in una ‘discarica’ gli istituti di pena abruzzesi”.

Ad esprimere solidarietà alla poliziotta ferita anche il segretario generale del Sappe Donato Capece, che sottolinea come la situazione negli istituti penitenziari abruzzesi sia da tempo insostenibile:

 “La situazione nelle carceri dell’Abruzzo, dove oggi sono detenute circa 1.876 persone rispetto ai circa 1.500 posti letto è sempre tesa ed allarmante. I numeri riferiti agli eventi critici avvenuti nelle celle delle carceri abruzzesi nell’intero anno 2017 sono inquietanti: 191 atti di autolesionismo, 37 tentati suicidi, 176 colluttazioni e 60 ferimenti”.

Numeri che diventano allarmanti soprattutto nel carcere di Teramo, dove secondo il Sappe “si è contato il numero più alto di atti di autolesionismo e ferimenti, rispettivamente 65 e 11 casi, e di colluttazioni e ferimenti a livello regionale, 59 e 52“.

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