Teramo, all’Izsam bilancio in utile di 2,5 milioni. Per l’emergenza Covid-19 esaminati 80 mila tamponi
TERAMO, 14 luglio – Un bilancio da 50 milioni di euro, in aumento del 24% rispetto al 2018, e con un utile di esercizio di 2,8 milioni e disponibilità liquide per 8,5 milioni . E’ quello con cui lo Zooprofilattico di Teramo ha chiuso il 2019, a conferma degli eccezionali risultati registrati dall’ente.
“Nell’ambito della situazione regionale e nazionale contingente, in questo momento caratterizzata dal Covid – ha commentato il direttore generale Nicola D’Alterio – si tratta di una nota positiva che ci riempie di orgoglio. Anche perché questa somma di 50 milioni di euro, di cui circa la metà arriva dalla vittoria nei bandi nazionali e internazionali, si traduce in investimenti, lavoro sul territorio, assunzioni”.
D’Alterio, che ha ricordato come l’Izsam a fine 2018 abbia stabilizzato ben 50 ricercatori, ha poi evidenziato come oltre il 60% dei dipendenti dell’ente sia laureato, come le donne rappresentino oltre il 60% del personale e come la capacità di avere un bilancio con un valore di produzione così elevato sia legato alla “nostra capacità di andarci a procurare fondi in tutto il mondo”.
Oltre ai 21 milioni di euro arrivati dal fondo sanitario nazionale, che come evidenziato da D’Alterio non viene incrementato da anni, 1,2 milioni di euro sono infatti stati stanziati dalla Regione per il piano regionale di prevenzione, 4 milioni di euro sono arrivati dal ministero delle politiche agricole, alimentari, forestali e del turismo e ben 2,4 milioni di euro dall’Unione europea e da altri organismi internazionali. “Parliamo dell’Oie, della Fao – ha concluso D’Alterio – ultimamente abbiamo ricominciato a lavorare con un piccolo progetto anche con l’Organizzazione mondiale della sanità in Africa. Per dare una proporzione di quello che è il nostro volume di affari basti pensare che il bilancio dell’istituto zooprofilattico di Brescia, che è il più grande d’Italia e ha un territorio di competenza, l’Emilia Romagna e la Lombardia, di circa 15 milioni di abitanti, il 60-70 per cento del patrimonio zootecnico d’Italia e quasi tutto l’agroalimentare italiano, ha un bilancio di 110 milioni. Il nostro è di 50 milioni, una proporzione impressionante di cui siamo orgogliosi”.
Chiuso il bilancio l’Izs guarda al futuro. Un futuro che a breve vedrà la posa della prima pietra della nuova sede a Colleatterrato, dove insiste già il Cifiv, dove sarà trasferito tutto il polo tecnico (mentre la parte amministrativa resterà nella sede storica di Campo Boario). Il primo lotto, per il quale è in dirittura d’arrivo il progetto esecutivo, riguarderà la realizzazione della cosiddetta “unità stagna”, un grande laboratorio di sicurezza di livello 3 dove come sottolineato da D’Alterio “si possono sperimentare e lavorare virus e batteri pericolosi”. Virus ancora più pericolosi del Covid, con l’emergenza che ha visto lo Zooprofilattico impegnato in prima linea nell’analisi dei tamponi effettuati non solo in Abruzzo ma anche in Lombardia. “Siamo stati autorizzati il 13 marzo e abbiamo cominciato a fare i tamponi il 16 – ha spiegato D’Alterio – Dopo un paio di settimane di rodaggio siamo arrivati, nel periodo più caldo, ad esaminarne anche duemila al giorno. Abbiamo fatto, direi, un ottimo lavoro, perché oltre l’80 per cento dei tamponi refertati a Teramo sono stati lavorati nel giro di 24 ore, più del 15 per cento in due giorni e raramente andati oltre le 48 ore”.
In totale lo Zooprofilattico di Teramo ha analizzato ben 80mila tamponi, di cui 60mila lavorati e refertati per le Asl abruzzesi. “Quando ci siamo accorti che potevamo prestare servizio anche per altri soggetti – ha continuato D’Alterio – abbiamo eseguito circa 6 mila tamponi per la Asl di Bergamo e all’interno del cratere per enti convenzionati come l’Ance e la Cna”. Una capacità, quella di esaminare tamponi, che in futuro potrà addirittura decuplicare. E questo proprio grazie alla nuova cosiddetta unità stagna che sarà realizzata col primo lotto della nuova sede a Colleatterrato. Una struttura che, nel caso in cui si dovesse ripresentare una crisi come quella del Covid, consentirebbe all’Izsam di avere una capacità di analisi decuplicata. “Si potranno fare fino a 20mila tamponi al giorno – ha sottolineato il direttore amministrativo dell’ente Lucio Ambrosj – diventeremo un centro di riferimento nazionale e non più regionale”.