Teramo, carabiniere accusato di concussione: sentenza attesa per giugno
TERAMO, 25maggio – E’ attesa per il 22 giugno la sentenza del processo che vede imputato per concussione il 50enne brigadiere dei Carabinieri Fiorenzo Boccuzzi attualmente ancora sospeso dal servizio. Processo in corso davanti ai giudici del collegio (presidente Franco Tetto, a latere Sergio Umbriano e Lorenzo Prudenzano), con l’istruttoria che si è chiusa questa mattina.
Al carabiniere, che all’epoca era in forze al nucleo radiomobile di Teramo, l’accusa contesta di aver approfittato in più occasioni del suo ruolo e della divisa che indossava per farsi consegnare da alcuni commercianti generi alimentari, occhiali e un casco da motociclista senza pagarli o pagandoli a un prezzo molto più basso del reale valore.
A far scattare le indagini, alcuni anni fa, erano state le denunce di alcuni commercianti. Commercianti che, ascoltati in aula nelle precedenti udienze, hanno confermato come in più occasioni il Carabinieri non avrebbe pagato i prodotti. E se alcuni dei testimoni hanno dichiarato di sentirsi intimoriti tutti hanno negato di essere stati minacciati.
Questa mattina, a salire sul banco dei testimoni, gli ultimi testi dell’accusa e della difesa. Per l’accusa a sfilare sul banco dei testimoni sono stati due carabinieri, entrambi all’epoca in servizio al reparto operativo, che hanno ripercorso le attività di indagine, a partire dalle segnalazioni arrivate in Caserma sul comportamento di Boccuzzi.
Per la difesa, invece, sono saliti sul banco dei testimoni due imprenditori edili ed un amministratore di condominio. I primi due sono stati ascoltati sulle dichiarazioni rese all’epoca da un medico, oggi deceduto, in relazione ad alcuni presunti comportamenti illeciti di Boccuzzi. Medico di cui sono state acquisite le dichiarazioni rese all’epoca ai Carabinieri.
“Il dottore, sapendo che avendo buoni rapporti con Boccuzzi mi disse che voleva ritrattare le dichiarazioni contro di lui – ha raccontato uno dei due imprenditori – Mi disse che le aveva rilasciate perché arrabbiato con lui e mi chiese un incontro con Boccuzzi. Ma Fiorenzo mi disse di no e che comunque ne avrebbe parlato con l’avvocato
Tra i testi della difesa anche un amministratore di condominio, per il quale il pm Luca Sciarretta ha chiesto il rinvio degli atti al pubblico ministero per valutare eventuali notizie di reato. L’uomo, parente del titolare del negozio di moto dal quale Boccuzzi avrebbe portato via un casco e un paio di guanti pagando meno del dovuto, nel corso della sua testimonianza ha sostenuto che il commerciante gli avrebbe raccontato di aver sottoscritto, davanti ai Carabinieri, dichiarazioni non veritiere. Il teste ha raccontato di aver appreso della vicenda dai giornali e di aver voluto approfondire parlando con il suo parente in quanto conosceva “Boccuzzi come persona integerrima”.
“Mi disse che Boccuzzi era andato nella sua officina per comprare un casco da moto e che aveva regolarmente pagato – ha detto il testimone in aula – E che successivamente era stato chiamato dai Carabinieri che gli avevano fatto firmare un verbale non consono a quello che aveva dichiarato. E che gli fu detto “dobbiamo cercare di incastrarlo”. Mi disse anche che era rammaricato di aver firmato un documento non vero e che si era sentito intimorito e che sperava di non beccarsi una denuncia per falsa testimonianza. Quando gli ho chiesto perché aveva firmato un documento non vero mi ha detto che non ci aveva capito più niente”.
Lo stesso testimone ha poi detto di aver parlato della vicenda con Boccuzzi, che era rimasto “esterrefatto”.
Dichiarazioni rispetto alle quali il pm Luca Sciarretta ha chiesto la trasmissione degli atti, ricordando in aula al testimone come il commerciante avesse confermato le accuse anche in aula.
Tra i testi citati dalla difesa anche l’ex comandante del reparto operativo dei Carabinieri di Teramo Nazario Giuliani. Il militare aveva infatti acquistato un appartamento al mare in uno stabile dove successivamente aveva preso un appartamento anche Boccuzzi e dove lavorava un idraulico che aveva accusato quest’ultimo di avergli chiesto di effettuare gratuitamente dei lavori per lui. Idraulico che avrebbe raccontato dell’episodio all’ex comandante dei Carabinieri che però, all’inizio, non gli avrebbe creduto. Rispondendo alle domande del legale dell’imputato, l’avvocato Gianni Falconi, Giuliani ha dichiarato di non aver mai svolto indagini su Boccuzzi e di essersi limitato solo a firmare la trasmissione di un’annotazione di pg.
“Quando si sono moltiplicate le segnalazioni su Boccuzzi mi è tornato in mente l’episodio dell’idraulico – ha detto – e l’ho messo in contatto con i colleghi”.
A domanda del legale dell’imputato l’ex comandante del reparto operativo ha anche negato di avere procedimenti in corso, di natura penale o civile, nei confronti di Boccuzzi e della moglie, con l’avvocato Falconi che si è riservato di produrre della documentazione al riguardo.