Teramo, D’Alfonso indagato dalla Procura dell’Aquila per la nomina di Mattioli allo Zooprofilattico
TERAMO, 19 ottobre – Sono otto gli indagati per la nomina di Mauro Mattioli alla direzione generale dell’Istituto Zooprofilattico di Teramo. Indagine avviata dalla Procura della Repubblica dell’Aquila e che vede, tra i nomi eccellenti finiti sul registro degli indagati, quello del governatore abruzzese, Luciano D’Alfonso.
Sotto la lente dei magistrati, i requisiti in possesso dell’ex rettore dell’Università di Teramo, sui quali non ci sarebbe stata univocità di giudizio nei passaggi burocratici e di merito che hanno portato alla nomina.
In realtà, i fascicoli aperti sulla vicenda sarebbero due: uno coordinato dal sostituto procuratore Fabio Picuti, che si avvierebbe verso l’archiviazione, e uno aperto dal pm Antonietta Picardi, da poco trasferita presso la Procura della Cassazione. Fascicolo – quest’ultimo – che adesso passerà ad un altro pm.
E proprio nel secondo fascicolo, che vede la Procura procedere per abuso d’ufficio e falso, D’Alfonso sarebbe indagato insieme ad altre sette persone: Irene Ciabbini, il rettore dell’Università Luciano D’Amico, il presidente dell’Izts Manola Di Pasquale, l’ex dirigente dello staff di D’Alfonso, Ernesto Grippo (sentito dal magistrato), l’attuale direttore generale della Regione, Vincenzo Rivera, l’ex dirigente della segreteria del governatore, Claudio Ruffini, e infine il dirigente dell’avvocatura regionale Stefania Valeri. Agli indagati è stata notificata la richiesta di proroga delle indagini e a breve dovrebbe esserci l’avviso di conclusione.
Il presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso, tende a sminuire la portata dell’inchiesta:
“Mi viene attribuita una responsabilità fascicolata pari a quella che io potrei avere per la congiuntivite del ministro della Salute Beatrice Lorenzin. Non vedo l’ora di poter parlare in qualche sede di quel fascicolo e ci voglio andare prima della mia laurea in Giurisprudenza, che ci sarà, spero, a dicembre. Oggi mettere a segno due aggettivi con due particolari e due circostanze porta con sé in automatico l’essere fascicolati giudiziariamente salvo, dopo alcuni mesi, scoprire che c’era meno di niente”.