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Teramo, i sindacati sulla crisi: “Bisogna passare dalle parole ai fatti”.

Teramo, i sindacati sulla crisi: “Bisogna passare dalle parole ai fatti”.

TERAMO, 6 agosto – “A distanza di quindici mesi, dopo una serie di incontri e confronti, riteniamo sia giunto il tempo di passare dalle idee ai fattiTutti i numeri evidenziano, dopo sedici mesi di pandemia e quatto di post-sisma, una forte fragilità infrastrutturale, economica e sociale del territorio e se non avremo risposte metteremo in campo tutte le iniziative necessarie e possibili”.  A dichiararlo sono i segretari provinciali dei tre sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil, Giovanni Timoteo, Fabio Bentintendi e Fabrizio Truono che questa mattina sono tornati a rilanciare alcune proposte che ritengono prioritarie nei settori dell’industria, sanità, sociale e sicurezza sul lavoro.

E questo sulla scorta dei dati sociali e occupazionali della provincia che parlano di ben 4.306 percettori di reddito di cittadinanza (per un totale di 9410 persone coinvolte) e di 416 percettori di pensione di cittadinanza al 30 aprile 2021 e di un numero di nore di cassa integrazione che solo nei primi quasdi mesi del 2021 è stato di ben 4.363.920. Numeri ai quali si aggiungono le 2.081 pratiche di disoccupazione relative sempre ai primi quattro mesi del 2021. Da qui la richiesta di un cambio di rotta. Tra le richieste dei sindacati quella di mettere in campo una vera politica industriale che decida cosa, come e dove produrre; il rilancuio dei settori strategici quali l’agroalimentare, l’automotive e il carbonio e il tessore del tessibile, abbigliamento e calzaturiero.

“La nostra provincia è, nel settore automotive, la seconda realtà regionale, potendo contare tra l’altro sulla presneza di una serie di aziende in gradoi di assemblare un impinato di scarico completo – hanno evidenziato i sindacati – riteniamo ci siano tutte le condizioni per ragionare di un vero e propruio polo di ricerca ed innovazione, naturalmente in sinergia con l’università”.

Sul tavolo anche la necessità di ricreare una rete sanitaria  territoriale, attraverso la valorizzazione del medico di medicina generale e della medicina di prossimità,  e di discutere del piano sanitario regionale “sul quale non c’è stato alcun confronto”,  e quella di sviluppare una forte azione di welfare  “rilanciano una stagione di contrattazione e concertazione sociale attraverso i Comuni e i nuovi ambiti sociali”.

Tra i temi prioritari anche la questione della sicurezza sul lavoro. “Nelle prossime settimane chiederemo un confronto a Inail e Ispettorato del lavoro – hanno concluso i sindacati – per fare il punto della situazione sulla provincia e l’apertura di un apposito tavolo”.

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