Teramo, morte in galleria: confermata assoluzione in appello per capocantoniere Anas
TERAMO, 19 dicembre – Matteo Ceci, 34 anni, di Crognaleto, morì nell’agosto del 2014 a bordo della sua moto dopo essersi schiantato contro un autobus nella galleria di Piaganini. Una morte per la quale la Corte d’Appello dell’Aquila ha confermato l’assoluzione per l’allora capocantoniere dell’Anas Antonio Patriarca, accusato di omicidio colposo.
A Patriarca la Procura contestava di non aver rilevato e segnalato, per quanto di sua competenza, “il pericolo rappresentato dal ristagno di acqua nel predetto tratto di strada” ed in ogni caso di non essersi adoperato per mettere in atto i relativi interventi volti ad eliminare o ridurre le infiltrazioni. Nel corso della requisitoria il procuratore generale aveva chiesto per l’uomo una condanna ad un anno e nove mesi.
Per quella stessa morte sono attualmente a processo a Teramo, in primo grado, l’allora caponucleo dell’Anas Marcello Lupisella e il conducente del bus contro il quale si schiantò il giovane, Lucio Palmieri, per i quali domani pomeriggio ci sarà una nuova udienza davanti al gudice Franco Tetto nel corso della quale saranno ascoltati i consulenti della Procura, e Pasquale Di Giambattista, all’epoca responsabile della manutenzione ordinaria sui tronchi stradali gestiti dal compartimento Anas della Regione Abruzzo, quest’ultimo rinviato a giudizio in un secondo momento e per il quale relativo processo davanti al giudice Lorenzo Prudenzano si aprirà il prossimo mese di aprile.
L’incidente in cui perse la vita Ceci si consumò in pochi istanti in un pomeriggio di agosto del 2014, quando il ragazzo, che si trovava in moto insieme ad un amico, imboccò la galleria di Piaganini dove perse il controllo del mezzo, molto probabilmente a causa dell’asfalto bagnato, venendo sbalzato dalla moto e schiantandosi contro un autobus che procedeva in senso opposto. Uno schianto che gli fu fatale.
La famiglia di Ceci è rappresentata dagli avvocati Giuseppe Gliatta e Gianluca Sabatini.