Teramo, morto in ospedale un mese dopo l’operazione al femore: dieci indagati
TERAMO, 7 novembre – A tre giorni dalla morte, in ospedale, del 65enne Mario Di Flaviano, deceduto per una presunta setticemia ad un mese dall’operazione alla quale era stato sottoposto, il pm Davide Rosati iscrive i primi nomi nel registro degli indagati: si tratta di dieci persone, tra medici e tecnici, che a vario titolo si sono occupati dell’uomo nel corso della sua degenza al Mazzini.
Un atto dovuto in vista dell’autopsia fissata per venerdì ed affidata ad un anatomopatologo dell’Università di Foggia. La famiglia del 65enne ha già nominato un proprio consulente di parte nella persona del dottor Vito Strusi ed è presumibile che la stessa cosa facciano adesso medici e tecnici indagati.
Il fascicolo, in cui si indaga con l’ipotesi di omicidio colposo, è stato aperto dopo l’esposto presentato dai familiari dell’uomo, con i carabinieri che su disposizione del pm Davide Rosati hanno acquisito immediatamente la cartella clinica del 65enne, residente a Castelnuovo, ed effettuato i primi accertamenti. Accertamenti, quelli disposti dal pm, che interessano anche lo stato delle sale operatorie.
Il 65enne, così come ricostruito dai familiari, era stato ricoverato in ortopedia, a Teramo, il 29 settembre per una frattura al femore sinistro e il 5 ottobre era stato operato. Il giorno successivo era subentrata la febbre e da quel momento le sue condizioni sarebbero gradualmente peggiorate, con l’uomo successivamente trasferito nel reparto di infettivologia ed entrato in coma irreversibile il 28 ottobre, con la morte sopraggiunta il 4 novembre.
La famiglia del 65enne è rappresentata dall’avvocato Federica Di Nicola.