Teramo, per l’adeguamento delle infrastrutture provinciali servono quasi due miliardi di euro
TERAMO 6 settembre – Per l’adeguamento sismico e statico del patrimonio infrastrutturale di competenza della Provincia di Teramo servirebbero almeno 1 miliardo e 700 milioni di euro. Nel presentare il voluminoso dossier presentato dall’ente al Ministero delle infrastrutture sulla situazione di ponti, viadotti e strade provinciali il presidente Renzo Di Sabatino parla delle ingenti risorse necessarie per intervenire a tutto campo sulle opere pubbliche che insistono sul territorio teramano e sottolinea come la programmazione dovrebbe essere svincolata dalle tragedie come quella del ponte Morandi.
“La programmazione, la pianificazione e il finanziamento delle opere pubbliche non dovrebbero essere dettati da vicende dolorose e contingenti come il crollo del Ponte di Genova – commenta Di Sabatino – Noi, come immagino tutti gli enti locali, siamo pieni di documenti di programmazione inviati al Ministero e alla Regione con puntuale indicazione di priorità e di costi. Vorrei solo ricordare che le Province restituiscono allo Stato oltre la metà di quello che incassano e che è evidente che opere, che siano strade o ponti, senza manutenzione ciclica e ordinaria sono opere che possono presentare dei rischi”.
Ad illustrare i punti principali del report, oltre al presidente Di Sabatino, anche il consigliere delegato alla viabilità Mario Nugnes, con i due amministratori che rivendicano l’enorme lavoro svolto dagli uffici per fornire al Ministero, a fronte di una richiesta generica, una relazione molto dettagliata su tutto il patrimonio stradale e sulle cosiddette opere d’arte, ponti e viadotti, versanti e scarpate. ,
“Se questo è stato possibile con un preavviso così breve da parte del Ministero – dichiara Nugnes – è perché si tratta di un quadro che viene continuamente aggiornato dagli uffici”.
Il rapporto ha numeri importanti perché numerose sono le opere: 244 fra ponti e viadotti e 211 strade per 1500 chilometri, per la maggior parte in area pedemontana e montana. Per l’adeguamento dell’intero patrimonio sono necessari circa 1 miliardo e 700 milioni di euro.
“Molto più realisticamente – sottolinea Di Sabatino – mi accontenterei di 113 milioni di euro per le opere che riteniamo prioritarie”-
Nella relazione (oltre 180 pagine incluse le schede tecniche) sono stati presi in considerazione parametri di legge in ordine a manutenzione ordinaria ciclica e manutenzione ordinaria non ricorrente (quella per la quale si registrano le maggiori criticità per mancanza di finanziamenti ordinari), manutenzione straordinari, lavori di messa in sicurezza idrogeologica e infine, lavori considerati urgenti in attesa di essere finanziati.
“Per quanto riguarda i ponti non possiamo individuare una o due particolari criticità, anche considerando i 21 interventi realizzati in questi quattro anni e i 15 milioni già investiti – precisa Di Sabatino – ma abbiamo, invece, un programma complessivo di adeguamento statico e sismico visto che siamo in un terra che continua a tremare quotidianamente”.
Infine una piccola notazione sia sul ponte di Garrufo che su quello di Castelnuovo.
“Rispetto al primo, dalla nostra documentazione, anche per i lavori recentemente realizzati, ci risulta un indice di 0,60 – chiosa il presidente della Provincia – Per Castelnuovo, in relazione ai comunicati degli ultimi giorni del consigliere regionale Leandro Bracco, ho appena inviato a quest’ultimo una nota con i miei recapiti, l’ho invitato a venire a trovarci e a visionare tutta la documentazione in nostro possesso: è un’opera attenzione, complessa, che ha avuto tanti problemi e anche per questo mi sono rivolto ad un tecnico esterno per una valutazione complessiva di tutti i passaggi. Non voglio ombre e non voglio spendere nemmeno una lira di più di quanto dovuto”.