TERAMO, 9 aprile – Dopo la chiusura, questa mattina, dell’istruttoria dibattimentale il processo sulla presunta truffa con le azioni Tercas si avvia a conclusione. La prossima udienza, prevista per il 26 aprile, vedrà infatti la requisitoria del pm,  le conclusioni della parte civile e l’arringa difensiva dei legali dei primi 4 imputati, con  la sentenza che dovrebbe arrivare dunque prima dell’estate.La data della requisitoria è stata fissata questa mattina dopo l’audizione di due imputate, che si sono sottoposte all’esame, e la richiesta della parte civile (la Popolare di Bari, che ha acquistato Tercas) di acquisire la consulenza fatta redarre dalla Procura sul passivo della banca nell’ambito del processo in corso a Roma. Richiesta rigettata dal giudice.

A processo, davanti al giudice Flavio Conciatori, oltre all’ex dg Antonio Di Matteo, all’ex responsabile pro-tempore dell’area finanza della Tercas Lucio Pensilli e all’allora responsabile pro-tempore dell’area commerciale Alessio Trivelli, ci sono per questa vicenda altre 25 persone tra dirigenti, direttori di filiali e semplici impiegati, tutti accusati di truffa in concorso: Piero Lattanzi, Franco Maiorani, Fabrizio Di Bonaventura, Maria Gabriella Calista, Maria Lucia De Laurentiis, Silvana De Sanctis, Rosanna Arcieri, Christian Torreggianti, Carlo Pavone, Giancarlo Stacchiotti, Franca Marozzi, Marco Nardinocchi, Pietro Sciaretta, Nicola Celli,Monica Di Luciano, Elena Malatesta, Valentina Angelozzi, Luca Ettorre, Rosanna Rastelli, Maria Carmela Valentini, Danilo Ranalli, Marinella Petrini, Luisa Maria Ferri, Lidia Mazzocchitti, Enrico Robuffo.

Imputati ai quali l’accusa contesta di aver venduto delle azioni, nel 2011, facendole passare per cosiddetti ‘pronti contro termine’, investimenti ad un anno con un rendimento garantito.