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Terremoto, ecco il bando della Regione Abruzzo per risolvere l’emergenza case

Terremoto, ecco il bando della Regione Abruzzo per risolvere l’emergenza case

PESCARA, 24 aprile – Evitare il ricorso alle cosiddette ‘casette’, favorendo l’acquisto di immobili da assegnare ai terremotati. Va in questa direzione l’avviso per ‘l’acquisto di unità abitative da utilizzare per l’emergenza abitativa, a seguito degli eventi sismici del 24 agosto 2016 e successivi’, che sarà pubblicato nei prossimi giorni. Il bando, già approvato dalla Giunta regionale, riguarda i comuni abruzzesi interessati dal terremoto del centro Italia. E’ la prima volta che viene utilizzato questo sistema nell’ambito di emergenze legate a terremoti; in passato i privati venivano coinvolti solo per concedere in locazione gli immobili. Tale strumento consentirà di mettere in circolo oltre 50 milioni di euro nei comuni colpiti dal terremoto.

Le novità sono state illustrate stamani in conferenza stampa dal governatore Luciano D’Alfonso, del responsabile del Centro operativo regionale della Protezione Civile, Antonio Iovino, e del direttore dell’Ufficio speciale per la ricostruzione di Teramo, Marcello D’Alberto.

Finalità dell’avviso sono la riduzione del consumo di suolo, migliori condizioni abitative per chi ha perso la propria casa a causa del sisma, consistente risparmio per le casse pubbliche che potranno così patrimonializzare parte dei costi dell’emergenza.

Gli appartamenti in questione dovranno avere una superficie compresa tra 30 e 95 metri quadrati, essere in regola con la normativa urbanistica e igienico-sanitaria e non essere mai stati abitati. Tra i requisiti preferenziali del bando c’è, inoltre, l’ubicazione nei 23 Comuni del cratere sismico 2016 o nell’area immediatamente a ridosso dello stesso.

“Attualmente – dice D’Alfonso – abbiamo richieste per 339 strutture abitative provvisorie, per un costo di 36 milioni e mezzo di euro. A queste se ne dovrebbero aggiungere, secondo le stime, altre 200 nel territorio comunale di Teramo, per altri 20 milioni di investimento. Si tratta di ingenti risorse, che possono essere invece impiegate per acquistare alloggi nuovi e definitivi: appartamenti che, una volta conclusa la ricostruzione, confluiranno nei patrimoni edilizi delle Ater o dei Comuni”. Palazzo Chigi ha fortemente sostenuto questo tipo di soluzione per gli evidenti benefici che ne derivano, anche in termini di velocizzazione delle procedure. In più, e non è un aspetto secondario, abbiamo la possibilità di mettere in circolo oltre 50 milioni di euro per movimentare il tessuto economico in territori duramente provati dalle calamità”.

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