Tortoreto, spaccio lungo la costa: 9 rinvii a giudizio ed un patteggiamento
TERAMO, 08 febbraio – L’istanza di remissione del processo avanzata in Cassazione dai legali di Daniel De Ninis, il carabiniere all’epoca dei fatti in servizio alla stazione di Tortoreto e finito nell’inchiesta su un vasto giro di spaccio lungo la costa, non blocca il relativo procedimento penale, con il gup Sergio Umbriano che questo pomeriggio ha rigettato la richiesta di sospensione del processo avanzata dai legali dell’uomo e della moglie (e presentata proprio in virtù dell’istanza pendente presso la Suprema Corte) e rinviato a giudizio, al termine dell’udienza preliminare, tutti gli imputati ad eccezione di Adrian Santos Garcias che, assistito dall’avvocato Stefania D’Addario, ha scelto di patteggiare una pena a 3 anni, 6 mesi e 20 giorni e 13mila euro di multa.
A finire a processo, con la prima udienza fissata per il prossimo 3 maggio, oltre a De Ninis, che deve rispondere di diversi reati tra i quali il favoreggiamento personale e rivelazione ed utilizzazione di segreti d’ufficio, perché secondo l’accusa avrebbe favorito alcuni dei co-indagati rivelandogli notizie sulle relative indagini di cui era a conoscenza in virtù del suo ruolo, anche la moglie Alessandra Petrini, gli albanesi Elvis Szulc, Olisa Hoxhalli, Lorenc Bekridheli, Julian Reci, Giampaolo Brandi, il poliziotto Alessandro Marzullo e il brasiliano Jorge Junior Del Gado.
Le accuse nei confronti degli imputati indagati vanno, a vario titolo ed in base alle diverse posizioni, dalla detenzione e traffico di stupefacenti alla ricettazione, al favoreggiamento personale, alle lesioni personali aggravate fino all’estorsione e alla violazione della normativa sulla detenzione di armi.
Sul tavolo un vasto giro di spaccio di droga, soprattutto cocaina, lungo la costa teramana, gestito dalla banda di stranieri. Le indagini erano partite dopo il fermo di uno degli albanesi per spaccio. Ed è proprio indagando sull’albanese e sul giro di spaccio lungo la costa che i militari del reparto operativo di Teramo erano arrivati al carabiniere, a cui viene contestato di aver informato in maniera preventiva alcuni dei co-indagati di controlli e posti di blocco contro lo spaccio programmati sul territorio.
Al poliziotto, invece, che all’epoca dei fatti lavorava fuori regione, vengono contestati in concorso con altri due co-imputati il traffico e la detenzione di 40 chili di marjiuana.
Nel corso delle indagini De Ninis, su richiesta del pm Davide Rosati, titolare del fascicolo, era stato raggiunto da un’ordinanza di dimora a Tortoreto.