Tragedia Francavilla, indagini per capire il movente. La Polizia ricostruisce le ultime ore della famiglia
FRANCAVILLA AL MARE, 22 maggio – Vanno avanti senza sosta da due giorni le indagini della Polizia di Chieti sulla tragedia della famiglia Filippone, che si è consumata domenica tra il capoluogo teatino e Francavilla al Mare, dove Fausto Filippone, 49 anni, dirigente della Brioni, ha lanciato la figlia, Ludovica, 10 anni, dal viadotto Alento dell’autostrada A/14, per poi uccidersi allo stesso modo dopo sette ore di trattative estenuanti. La moglie, Marina Angrilli, 51 anni, è morta lo stesso giorno dopo essere precipitata dal balcone di un appartamento di Chieti Scalo, di proprietà del marito. Gli inquirenti lavorano, in particolare, per ricostruire le ultime ore di vita della famiglia e per individuare un possibile movente.
Gli investigatori della squadra Mobile, diretti da Miriam D’Anastasio e coordinati dal pm Lucia Anna Campo, dopo aver ascoltato i parenti della famiglia Filippone, continuano a lavorare a 360 gradi per definire il contesto in cui è maturata la tragedia.
SI ATTENDE L’ESITO DELLE AUTOPSIE
Elementi utili potrebbero emergere dalle autopsie su mamma e figlia, in corso da stamani all’obitorio di Chieti. Non tanto dall’esame sul corpo della bimba, che – sembra ormai certo – è morta sul colpo dopo un volo di 40 metri, ma piuttosto dall’esame sul corpo della donna.
L’APPARTAMENTO DI CHIETI SCALO
Ancora poco chiaro, infatti, quanto accaduto a Chieti Scalo attorno a mezzogiorno: l’unico testimone ha visto la 51enne quando era già a terra nel cortile del palazzo. Accertato che non vi sono testimoni oculari delle fasi precedenti, si lavora comunque per raccogliere ogni elemento utile. La donna, poi, è morta nel pomeriggio per le gravissime lesioni riportate.
LE ULTIME ORE DELLA FAMIGLIA FILIPPONE
Si scava, in particolare, nelle ultime ore di vita della famiglia Filippone. Pare che i familari non sapessero che i due coniugi, una volta usciti, dopo aver lasciato la figlia da nonni e zii, erano diretti all’appartamento di Chieti. Il fratello della donna ha raccontato che i due avevano detto di dover andare a comprare una lavatrice.
CACCIA AL POSSIBILE MOVENTE
Il lavoro degli inquirenti è finalizzato da un lato a ricostruire quanto accaduto nell’appartamento di Chieti e dall’altro ad individuare un possibile movente. Al momento gli unici dati certi sono il cambiamento caratteriale e lo stato di tristezza dell’uomo, sopraggiunti in seguito alla morte della madre, avvenuta ad agosto. Non si tratta, però, di problemi psichici documentati.
UNA FAMIGLIA UNITA
Dagli elementi raccolti dagli investigatori della Mobile e secondo le testimonianze, non sembra che nella famiglia e nella relazione tra i due coniugi ci fossero problemi. Tutto, infatti, porta a pensare ad una famiglia unita, che ha fatto attività insieme fino a pochi giorni prima. Non sono emersi comportamenti o episodi anomali che possano motivare la follia di domenica.
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