Trapianti di rene, a L’Aquila quasi 500 interventi in 15 anni
L’AQUILA, 29 ottobre – Numeri che raccontano un lungo percorso di dolore, altruismo e speranza. Numeri dietro ai quali ci sono i volti e le storie di persone che hanno ricominciato a vivere. Quello raggiunto dal centro regionale trapianti di L’Aquila, con 494 trapianti di rene in 15 anni, è un traguardo storico. Un traguardo a chi si accompagna comunque l’appello dei medici ad incentivare il consenso alla donazione, “perché le necessità dei malati sono tante”.
Ad illustrare i dati, più che positivi, è il manager della Asl Rinaldo Tordera, che parla di “un tema di sensibilità e solidarietà sociale che si inserisce, oltretutto, nel solco degli obiettivi da consolidare individuati dalla Regione”.
Il centro regionale per Abruzzo e Molise dell’ospedale San Salvatore di L’Aquila, nato nel 2001 e diretto dal professor Francesco Pisani, alla guida di un’equipe composta dai dottori Quirino Lai e Linda De Luca, dalla dottoressa Daniela Maccarone del centro regionale, dalla dottoressa Grazia Di Francesco del coordinamento locale e dal professor Antonio Famulari del coordinamento regionale, conta infatti di chiudere il 2016 tagliando il traguardo dei 500 trapianti di rene. L’ultimo risale alla settimana scorsa e ha riguardato una donazione da persona vivente: il trapiantato sta bene ed è stato dimesso nei giorni scorsi. I più recenti trapianti, frutto invece di donazioni da persone decedute, sono stati effettuati ai primi di ottobre e hanno consentito a due malati residenti in Abruzzo di affrancarsi dalla dipendenza delle macchine.
In particolare da gennaio scorso ad oggi sono 22 i trapianti effettuati, in linea con la media annua che dal 2001 a oggi oscilla tra 25 e 32. Un andamento soddisfacente per la Asl di L’Aquila, anche a fronte del fatto che non tutti gli organi disponibili risultano idonei al trapianto: infatti, circa il 30% degli organi, potenziali oggetto di trapianto, non può essere utilizzato proprio perché non supera i meticolosi esami di idoneità. Ma nonostante la soglia dei 500 trapianti sia ormai vicinissima, i consensi dei familiari dei donatori, pur così importanti e decisivi per il futuro e la qualità di vita di molte persone, sono comunque al di sotto della disponibilità necessaria per rispondere al fabbisogno dei malati.
“Occorre promuovere sempre più la cultura della donazione – dichiara il manager della Asl, Rinaldo Tordera – come valore di sensibilità e solidarietà sociale che, oltretutto, costituisce un elemento strategico per il potenziamento e lo sviluppo delle attività complessive dell’ospedale San Salvatore. L’attività dei trapianti, peraltro, si inserisce nel solco, già tracciato dalla regione, degli obiettivi da perseguire e consolidare”.
Il trapianto di rene, come dichiara il professor Pisani, in alcuni casi può portare a raggiungere anche traguardi impensabili.
“Si può tornare non solo a fare una vita normale – afferma Pisani – ma, in alcuni casi, persino a raggiungere ottimi risultati in campo agonistico come dimostrano casi di soggetti trapiantati”.
Un impulso importante, come messaggio dell’importanza della donazione d’organo, viene dal mondo del volontariato. Proprio nei giorni scorsi all’Aquila è stata costituita una sezione locale che fa capo ad associazioni nazionali di cui fanno parte pazienti trapiantati di rene di varie province d’Abruzzo